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ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA
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Comunicato stampa
La Libera Caccia disapprova il comportamento
dell’Assessore Comunale Ulandi
Come Associazione Venatoria esprimiamo la nostra disapprovazione per il comportamento dell’Assessore del Comune di Alessandria Manuela Ulandi che, ancora una volta, sostenendo l’iniziativa delle Guardie zoofile della Lac e contravvenendo ai suoi doveri di neutralità istituzionale, si è schierata senza equivoci contro la caccia. Un conto era patrocinare iniziative di Associazioni animaliste, tutt’altra realtà è andare a braccetto con un Organismo che trae le proprie ragioni di essere dal voler annullare un’altra realtà. Tutto questo è infatti la Lac, ovvero la Lega per l’abolizione della caccia. Bene ha fatto il Consigliere Comunale Mario Bocchio a lamentarsi per la non imparzialità dell’Assessore Ulandi che, come semplice cittadino ha tutti i diritti di scegliere la parte con cui stare, ma come Rappresentante dell’Amministrazione Comunale, invece, deve garantire il cosiddetto “diritto di tribuna” a tutte le realtà, ed è per questo che, alla luce della sua chiara partigianeria, noi ci sentiamo sempre meno rappresentati e tutelati dal Comune. Qualche esponente della Maggioranza ha cercato la mediazione sulla caccia: oltre allo stesso Bocchio ringraziamo l’Assessore Franco Trussi, ma per capirne qualcosa oramai bisogna essere esperti di sudoku. Perché sulla questione della caccia in Comune c’è una evidente spaccatura interna alla Maggioranza, tra chi, come gli stessi Bocchio e Trussi (con l’appoggio del Sindaco Piercarlo Fabbio), da una parte prestano attenzione alle Associazioni Venatorie e l’Assessore Ulandi che, invece, “flirta” ogni giorno con la Lac e arriva (udite, udite!) addirittura a concedere gli uffici pubblici dell’Assessorato al Welfare animale ed il personale operante (sic!) come punti di riferimento per le Guardie zoofile della Lac! Polemiche e dissapori continuano dunque a dilaniare il mondo venatorio, diviso tra la presa di coscienza di una situazione oggettivamente complicata e la necessità di adottare i giusti correttivi legislativi per invertire la rotta. Appare chiaro come diversità di vedute ed ostruzionismo complichino ulteriormente le cose per migliorare l’attività venatoria. E’ indispensabile creare un collante tra le varie Associazioni Venatorie, nel tentativo di dare vita ad un fronte comune, per mettere in pratica miglioramenti concreti e più efficaci tutele, che devono essere recepite e sostenute, in primo luogo, da chi occupa incarichi istituzionali di rappresentanza. Ci rivolgiamo ai politici per dire una volta per tutte, in maniera chiara ed inequivocabile, che il mondo della caccia non può più accettare le strumentalizzazioni di chi pensa che l’attività venatoria sia un comodo trampolino politico nè i voltafaccia di quei Partiti che a tante promesse fanno seguire solo indifferenza e ostilità, perché permettono ai loro Assessori di umiliarci e di amputare le nostre prerogative con la scure della Lac. Difendere la caccia è nostro dovere, e vicende come quelle dell’Assessore Ulandi dimostrano che non possiamo abbassare la guardia; non è più sufficiente guardarsi le spalle dai nemici di sempre, ora bisogna che i cacciatori prestino la massima attenzione anche a quegli schieramenti che, mandati a governare anche con i nostri voti, ora ci trattano ingiustamente come cittadini di serie B, se non peggio. Una ormai assurda concezione tutta italiana fa sì che il “politcal correct “punti più alla chiusura della caccia che alla vera tutela della natura; forse c'è qualcosa di sbagliato nel nostro modo di intendere le priorità, o forse confondiamo le priorità per motivi puramente “di moda”, per cui finisce per divenire più importante impedire la caccia che non salvare il paesaggio, la qualità della vita o, peggio ancora, la stessa vita! Perché questi “animalisti alla moda e contro la caccia” si strappano le vesti davanti alle nostre doppiette e molte volte si dimenticano che ogni giorno, anche purtroppo nelle nostre città, ci troviamo a dover constatare il forte disagio sociale e materiale di tanti bambini e di tanti anziani. Il mondo venatorio sta cambiando in modo per certi aspetti addirittura radicale. Anche per quanto riguarda la sensibilità civile ed ambientale dell’intera categoria. I cacciatori costituiscono una parte della società civile che, anche se piccola e per alcuni assolutamente marginale, rappresenta tuttavia uno spaccato significativo e totalmente trasversale dell’intera cittadinanza. Anzi, pure se con le doverose eccezioni, che sono immancabili in qualsiasi categoria, i cacciatori rappresentano una fascia sociale estremamente pulita e quanto mai controllata e controllabile in ogni momento dalle Autorità preposte. Controllabile sia dal punto di vista psico-fisico, quanto per il rispetto rigoroso e costante di tutte le norme civili e penali e delle regole che servono al mantenimento di un ambiente sano e vivibile per tutti. Compreso il rispetto per gli animali. Noi gli animali autorizzati li abbattiamo non per il gusto sadico di farli soffrire, ma nella filosofia di quell’equilibrio etico su cui si è sempre basata la natura stessa: preda e predatore, leone e antilope, tanto per fare un esempio. E poi ci chiediamo: perché l’Assessore Ulandi, che dice di amare così tanto gli animali (forse più delle persone) non si esprime con così tanta veemenza anche nei confronti della crudele macellazione islamica? Ci risponda, per favore, cara Assessore, da oggi con una nuova delega aggiuntiva, quella dell’abolizione della caccia!
Alessandria, 2 febbraio 2011
GIOVANNI GALLINARO
Presidente Regionale
dell’Associazione della Libera Caccia