Preme ricordare che :
Alessandria NON ha ottemperato all'obbligo di aggiornamento biennale del Piano Generale del Traffico Urbano ( PGTU) come vuole la norma e, tanto meno, vi ha inserito il "piano della rete degli itinerari ciclabili";
Le piste ciclabili realizzate a solo beneficio del bando regionale sulla carreggiata in promiscuo con i veicoli a motore sono pericolosissime ed il disciplinare le prevede solo come ultima alternativa per brevi tratti di collegamento fra gli itinerari ciclopedonali. In particolare quelle di via Galimberti e di via Monteverde, con la sosta degli autoveicoli perpendicolari alla carreggiata favoriscono l'investimento dei ciclisti poiché in fase di retromarcia per immettersi nella circolazione non è possibile avvistarli in tempo in quanto hai la visuale occlusa dagli altri veicoli in sosta e dagli alberi. Giova precisare che si sarebbero potuti effettuare interventi strutturali sui marciapiedi e sulle banchine destinate alla sosta ricavando piste ciclabili in sede propria perfettamente sicure;
Purtroppo la maggior parte della nostra viabilità nel centro storico NON ha le misure minime o le caratteristiche per attuare la circolazione in senso unico per gli autoveicoli ed in doppio senso per i ciclisti se non creando aree pedonali o ZTL. Vero è che anche nei quartieri di nuova costruzione come Alessandria 2000 non è stato imposto l'obbligo di creare nelle strade di nuova realizzazione anche le piste ciclabili in sede propria;
Laddove il traffico veicolare è intenso e veloce come sugli spalti occorre che gli attraversamenti ciclopedonali abbiano la precedenza in contiguità con impianti semaforici o rotonde altrimenti c'è il rischio concreto che, sopratutto i ciclisti, si "buttino" per attraversare all'improvviso avendo la precedenza non dando il tempo materiale all'automobilista di avvistarlo e fermarsi;
Vorrei ricordare la vicenda del sottopasso di via Maggioli che da itinerario pedonale nel 2007, dopo che fu contravvenuto un noto personaggio del comune che lo percorreva in bici, è stato trasformato in ciclopedonale senza le misure di legge e dove si sono poi verificati investimenti di pedoni da parte di ciclisti sconsiderati che lo percorrono a forte velocità per sfruttare la discesa nonostante l'andamento curvilineo che ne occlude la visuale;
Ricordo che per il passato è stato presentato anche un faraonico progetto dell'Ufficio Tecnico ( 6 milioni di euro?) per la pista ciclabile sul cavalcavia del Cristo che è l'unica effettivamente prioritaria, utilizzatissima e pericolosissima nella versione attuale, vero e urgente problema che mai nessuna amministrazione ha voluto affrontare.
Domenico Di Filippo
M5S Alessandria
http://icittadiniprimaditutto.blogspot.it/
