Riceviamo e pubblichiamo
Medicina Democratica, a firma di Lino Balza, ha presentato (3/10/11) al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura in merito all’esposto del 9 luglio 2009 su Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo.
L’associazione afferma che:
- è sempre pendente il ricorso al Consiglio di Stato;
- appare sempre fondata l’ipotesi che Sogin, esercente dell’impianto alessandrino, in assenza di un deposito nucleare nazionale centralizzato che avrebbe dovuto entrare in esercizio entro il 31.12.2008 ai sensi della legge 368/2003, attribuisca arbitrariamente al deposito di scorie nucleari realizzato a Bosco Marengo la qualificazione di “temporaneo”, mentre non è verosimilmente in grado di prevedere la scadenza di tale temporaneità;
- la costituzione a Bosco Marengo di un deposito di rifiuti radioattivi che – per un lungo ed imprecisato periodo- sarà di fatto sostitutivo del deposito nazionale senza averne le necessarie caratteristiche di sicurezza intrinseca, costituisce un verosimile aumento dei rischi per la popolazione;
- nessuno dei Comuni prossimi al deposito (Bosco Marengo, Alessandria, Novi Ligure, Frugarolo, Pozzolo Formigaro ecc.) ha provveduto ad informare i cittadini sul piano di emergenza nucleare, in caso di disastro nucleare per incidente, attentato, terremoto, alluvione, collisione di aereo o meteorite, incendio ecc.;
- il recente referendum in materia di nucleare ha modificato la legislazione in proposito.
Medicina democratica conclude l’istanza chiedendo che il Giudice delle Indagini Preliminari, alla luce degli elementi esposti, e vista la potenziale gravità del fatto contestato, voglia disporre un supplemento di indagine al fine di verificare se, alla luce della situazione attuale nell’impianto nucleare di Bosco Marengo e delle modifiche legislative introdotte dal Referendum in tema di nucleare, non emergano ulteriori responsabilità dell’Esercente.
Lino Balza
Medicina Democratica
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