EVVIVA LA REPUBBLICA DELLA CULTURA
PER QUANTI NON SONO MAI IN TERRA STRANIERA
Gentile direttore,
infrango ben volentieri la segretezza del voto per dichiarare
apertamente che ho votato Umberto Eco quale Presidente della Repubblica della
Cultura, nel seggio unico che la casa editrice ADD ha allestito nel salone del Libro
di Torino dove ogni anno compio il mio lietissimo pellegrinaggio.
Non conosco ancora il risultato finale ancora e confesso che mi piacerebbe
sapere se il nostro concittadino ha infine ottenuto questo riconoscimento (che
farebbe il paio con il Gran Gagliaudo d'oro che lo riconosce cittadino illustre di
Alessandria proprio per i suoi meriti culturali).
Le faccio rispettosamente notare che tuttavia ancora manca la Repubblica della
Cultura, che in Italia si potrebbe considerare una specie Stato (di fatto) con una
propria autonomia riconosciuta più per inerzia generale che per diritto.
Tuttavia mi sento di farne parte e ne sono orgoglioso perché in questo nonluogo
repubblicano i cittadini possono conservare la doppia cittadinanza, pur se
quanti sono stranieri (a questa Repubblica della Cultura s’intende) possono
credere che noi apparteniamo a nazionalità diverse.
Esistono anche in Alessandria alcuni consolati, ma non ancora una vera e
propria ambasciata: uno di questi è senza dubbio il circolo L'Isola Ritrovata dove
ogni mese un nutrito gruppo centinaio di cittadini di questa nostra Repubblica
della Cultura si ritrova per fare una cosa forse incomprensibile ovvero leggere ad
alta voce poesie e racconti (il prossimo appuntamento sarà venerdì 1° giugno, con il
microfestival letterario e poetico Vi Piace? alla nona puntata).
I cittadini della Repubblica della Cultura credo desiderino in Alessandria anche
un festival, magari un microfestival del cinema e del documentario, che purtroppo
non c’è mai stato (in passato abbiamo avuto le giornate del documentario,
l’Alessandria Art&Film Festival durato una sola stagione e Ring festival di critica
cinematografica, ma un vero e proprio festival di cinema no, non c’è mai stato).
Nel caso non sarebbe male collegarlo con i due più importanti Festival
cinematografici piemontesi, quali sono il Torino Film Festival e Piemonte Movie,
magari sviluppando un tema come stanno facendo i cittadini della Repubblica
della Cultura in quel di Asti con SLAFF (Social Lab Film Festival, da venerdì 29
giugno a domenica 1° luglio 2012, dove interverrò ad una tavola rotonda).
Senza dimenticare l’utilità che potrebbe derivare dall’organizzazione di una
iniziativa dedicata alla scritture teatrali, suscettibili di offrire o addirittura di
stimolare la creazione di testi originali per nuove produzioni.
Come avrà compreso, noi cittadini della Repubblica della Cultura amiamo farci
cullare dai sogni, soprattutto da quelli più pericolosi com’è il pensiero fisso
nazionale che individua nella produzione di spettacoli un forte motore di sviluppo
economico che potrebbero azzardare a definire industria della cultura.
Ci perdoni se siamo un poco sciocchi o forse faceti, ma negli altri Paesi
d’Europa li vediamo anche noi le centinaia di migliaia di lavoratori che vivono
grazie alla cultura, e sono più numerosi di quelli che costruiscono automobili.
Cordialità,
Claudio Braggio
(sceneggiatore e dramaturg)
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