Nel nostro paese non si può certo dire che manchino le leggi, dato che abbondano, purtroppo per motivi diversi, incompetenza, superficialità e sovente per interessi personali, si registrano carenze nei controlli a livello locale.
Le conseguenze inevitabili e in molti casi drammatiche di queste situazioni, come al solito colpiscono i lavoratori e i cittadini e poi, quando i problemi vengono alla luce, dando ragione a di chi li aveva segnalati da tempo, la giustizia inizia il suo corso e dovendo seguire un determinato iter processuale, i tempi per la loro soluzione sono lunghi.
Questa è una prima conclusione che si può trarre, da quanto è emerso nel recente incontro con i cittadini alla Circoscrizione Centro, organizzato dal gruppo di lavoro Sicurezza e Ambiente del M5S, con l’intervento di Lino Balza di Medicina Democratica, in merito al preoccupante problema dell'inquinamento delle falde sotterranee nell’area di Spinetta Marengo da parte della Solvay.
La situazione dal punto di vista dell’inquinamento ambientale è preoccupante, è a questo proposito è in corso un “maxi processo” con oltre trenta imputati (fra cui otto dirigenti della stessa) e una sessantina di parti civili, che si sta celebrando in Corte d'Assise ad Alessandria.
Il conflitto che oppone la multinazionale belga alle Parti civili e al Pubblico ministero, ha la sua ragione di essere, oltre che nell’eventualità di una condanna anche a 15 anni di reclusione per i suoi otto dirigenti, soprattutto per i costi economici che discendono dalla stessa, non tanto quelli dei risarcimenti alle parti lese, ma, quelli che la Solvay sarebbe chiamata a pagare, per la bonifica di un milione di metri cubi di veleni tossici e cancerogeni, sotterrati sotto e accanto alla fabbrica. Come del resto chiaramente espresso nei capi di imputazione: “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”.
Il futuro dello stabilimento chimico della Solvay di Spinetta Marengo, sta in una vera bonifica, va tolta dal terreno la massa velenosa, che altrimenti continuerà a sciogliersi nella falda acquifera sottostante, una spesa considerevole (che si stima in alcune centinaia di milioni di euro), altrimenti c’è il rischio chiusura, come è già successo in passato per altre aziende della chimica italiana.
Per questo serve un piano industriale come quello messo a punto da Medicina democratica per la Solvay di Rosignano (Livorno). La documentazione sequestrata e le intercettazioni telefoniche, dimostrano oltre ogni dubbio, che la Solvay ha volutamente nascosto discariche e analisi per imbrogliare gli enti pubblici, ma che comunque tutti erano a conoscenza dei fatti, e quindi si configurano diverse co-responsabilità, che in seguito il processo potrebbe portare alla luce.
C’è poi la questione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta, se i politici avessero ascoltato, oggi non saremmo a questo punto, Lino Balza ha pertanto invitato il M5S, a non demordere, in quanto tutte le battaglie ambientaliste, in particolare nel nostro paese, vanno combattute ponendosi un obiettivo di medio e lungo periodo, senza illudersi che si possano ottenere risultati immediati.
Si sono poi susseguiti diversi interventi dei presenti, con il sistema della "Parola ai cittadini" (tra l’altro è stata evidenziata la necessità di migliorare la comunicazione agli stessi, in merito al lavoro svolto dal Movimento e dai gruppi di lavoro), sono poi state approvate alcune proposte, che Domenico Di Filippo, presente al dibattito, ha assicurato che diventeranno interpellanze, interrogazioni e mozioni, che i Consiglieri del M5S presenteranno in Comune: sull’ambiente, sul piano di emergenza per la città in caso di incidente grave alla Solvay, ecc., ed inoltre la decisione di attuare una serie di eventi, per informare i cittadini sulla reale situazione di pericolo, causata dall’inquinamento della stessa. (A seguire, l'iniziativa popolare in collaborazione con Pro Natura, per la raccolta firme alla proposta di legge "RIFIUTI ZERO").
Con l’applicazione di tale metodologia (in sintesi un esempio concreto e praticabile di “Democrazia partecipata”), il M5S ha istituito una formula innovativa, che prevede gruppi di lavoro di cittadini, che ricalcano le Commissioni in Comune e un modello di riunioni, vissuto con soddisfazione dai partecipanti, che si sentono interpreti importanti, delle iniziative e delle decisioni del loro movimento politico
Pier Carlo Lava
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