Lo straordinario un milione e mezzo di firme per promuovere il referendum per il sì all’acqua pubblica è lontano dal garantire 25 milioni di voti, il quorum irraggiungibile da tempo immemorabile. Potrà favorire questo obbiettivo l’abbinamento con il referendum per il sì contro il ritorno al nucleare. I Comitati per l’acqua sono più organizzati, attivi da anni, mentre il nucleare è tema più sensibile nell’elettorato. C’è da considerare che, improvvisato da semplice tam tam, il novembre scorso abbiamo coperto un vuoto di 23 anni autorganizzando una sorprendente grande giornata di lotta nazionale dei movimenti antinucleari e pacifisti (un centinaio) in occasione dell’anniversario del vittorioso referendum del 1987. Sulla scorta di questo successo ci siamo autorganizzati ampliando le adesioni per il forum di Cremona (5 febbraio) dove costruire un fronte nazionale contro il nucleare civile e militare e a favore delle fonti rinnovabili e pulite. Abbiamo così sempre più preso coscienza che non potevamo fermarci alla campagna per il sì antinucleare. Abbiamo sempre più preso coscienza che i 3 sì ai referendum (2 per l’acqua pubblica e 1 contro il nucleare) si vinceranno o si perderanno tutti assieme. Infatti i nostri avversari sono sostenuti da mezzi finanziari sproporzionati, non faranno campagna per i no, gli basterà giocare sugli opposti schieramenti partitici, sul silenzio e la complicità mediatica. Noi invece dovremo battere le strade, fare il porta a porta, volantini e banchetti e assemblee paese per paese, quartiere per quartiere. Con le forze esigue che abbiamo, non possiamo dividerci tra chi fa propaganda per l’ acqua e chi contro il nucleare. Saremmo perdenti su entrambi i fronti. Per questa consapevolezza, abbiamo deciso di costituirci in un Coordinamento nazionale dei Comitati antinucleari che si impegnano a fare campagna elettorale anche per i sì alla ripubblicizzazione dell’acqua pubblica.
Oltre a consolidare i mezzi organizzativi, cosa dobbiamo decidere il 26 febbraio prossimo a Firenze?
La nostra proposta iniziale di costituire un Comitato referendario nazionale unico per i sì ai 3 referendum acqua e nucleare: purtroppo non è stata accolta. Resta la nostra proposta di dare vita ad una campagna unitaria (volantini, banchetti, assemblee ecc.) che comprenda temi dell’energia e dell’acqua: 3 sì referendari per la difesa dei beni comuni, per un modello alternativo di società. Dunque vanno discussi a Firenze la disponibilità e l’impegno che ci sono stati dati dal “Comitato referendario 2 sì per l’acqua bene comune” di trovare momenti di intreccio forte con noi durante il percorso che ci condurrà al voto. Naturalmente le modalità operative andranno discusse in un apposito incontro con il Comitato referendario acqua.
Tra le iniziative da discutere: Chernobyl day 2011
http://www.chernobyl-day.org/?lang=fr
La manifestazione del 26 marzo a Roma. La terza tappa a Napoli.