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MessaggioInviato: 24/01/2013, 11:55 
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“Raccontaci come usi la bici“
Indagine nazionale FIAB 2011 e risultati locali di Alessandria

Chi sono gli italiani che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto? Perchè lo fanno, in un paese in cui l'automobile è ancora per molti uno status symbol? Quali sono le principali difficoltà che incontrano e cosa pensano effettivamente potrebbe essere utile per fare dell'Italia una nazione più bike-friendly?
Per dare risposte attendibili a questo tipo di domande la Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha organizzato a fine 2011 l'indagine statistica nazionale “Raccontaci come usi la bici“.
A seguito dell'elaborazione dei dati raccolti, sono pervenuti ora anche quelli che riguardano la città di Alessandria, messi a confronto con quelli relativi all'intero campione di 11.042 ciclisti che in tutta Italia hanno partecipato al sondaggio.
Sono nel complesso risultati che potranno fornire indicazioni preziose alle amministrazioni pubbliche; e per quanto riguarda la nostra realtà emerge una sostanziale omogeneità tra i dati nazionali e quelli locali, con anche alcune differenze significative.

La prima sezione del questionario si pone l'obiettivo di far emergere le motivazioni della scelta della bici, i problemi, le difficoltà e i fattori che potrebbero portare chi già usa la bicicletta ad impiegarla ancora più di più.

Tra le motivazioni della scelta, quelle prevalenti sono: è piacevole (Italia 70,8% - AL 74,0%), fa bene alla salute (It 65,9% - AL 71,9%), non inquina (It 57,5% - AL 70,8%), evita problemi di parcheggio (It 45,6% - AL 65,6%), è più veloce (It 43,3% - AL 57,3%).

Tra i fattori che ne rendono problematico l'uso, il fatto che è pericoloso (It 40,2% - AL 50,0%), che il fondo stradale è in cattive condizioni (It 37,1% - AL 55,2%) e che è facile che possa essere rubata (It 41,5% - AL 38,5%).

Tra i fattori potenzialmente più incentivanti, ai primi posti, se ci fossero più piste ciclabili (It 48,5% - AL 54,2%) e se fosse meno pericoloso il traffico (It 38,5% - AL 44,8%).

Si rileva quindi che in genere chi usa la bicicletta lo fa nonostante i problemi, che sono però prevalentemente legati a fattori esterni potenzialmente risolvibili: pochissimi infatti ritengono che andare in bicicletta sia faticoso, e solo un ciclista su dieci soffre dell'esposizione alle condizioni climatiche e meteorologiche.

La seconda sezione dell'indagine si occupa di quali siano le esigenze di mobilità cui risponde prevalentemente la bicicletta per chi la usa.
Tra i ciclisti che lavorano, in tutte le professioni, almeno il 50% usa la bici per il percorso casa-lavoro. Il 41% di costoro - e la percentuale sale al 53% nel caso degli studenti - accoppia alla bicicletta mezzi di trasporto pubblico, con una modalità concorrenziale all'automobile anche su distanze medio-lunghe.
Oltre all'uso in questo e negli altri spostamenti urbani, è interessante anche vedere quale sia l'incidenza dell'uso della bici nel tempo libero - turistico o sportivo - sul campione analizzato.
Per quanto riguarda la pratica sportiva si tratta di una minoranza, seppur consistente (29%) con una netta prevalenza dei maschi. Diversa la situazione relativa all'uso per turismo ed escursionismo, praticato da una maggioranza (62,6%) e con quote del tutto simili tra maschi e femmine.
La grande maggioranza (It 77% - AL 70%) di chi usa la bici per recarsi al lavoro dichiara di farlo in tutte le stagioni; nell'uso per il tempo libero, come prevedibile, è invece maggiore la percentuale (It 50% - AL 69%) di coloro che effettuano una pausa invernale.


Pur non dimenticando l'importanza, spesso trascurata, dei fattori socio-culturali ed educativi, la scelta dell'uso della bici è fortemente dipendente dall'organizzazione del territorio, dalla qualità del contesto urbanistico e viabilistico, dal livello di rischio per la propria incolumità, così come dalla velocità ed efficienza di spostamento che essa permette.


Su questi punti, a fronte di una situazione italiana oggettivamente scadente rispetto a quella europea, quella alessandrina appare essere ancora peggiore.
Pochi i percorsi ciclabili. E anche la qualità di quelli esistenti ha una valutazione decisamente insufficiente. Per quanto riguarda la sicurezza generale (considerata dai ciclisti come elemento fondamentale), e in particolare quella di incroci e attraversamenti, viene valutata scadente dal 58,5% dei ciclisti italiani e da ben l'85,4% di quelli alessandrini.
La possibilità di scegliere percorsi effettivamente utili è insufficiente per il 50,8% dei ciclisti italiani, e per il 68,8% di quelli alessandrini, che in gran parte valutano anche scadente la segnaletica (distanze, destinazioni, delimitazioni) (It 62,1% - AL 77,1%). Molto importante infine, e non secondario nella progettazione, è anche l'efficienza del percorso; al crescere dei chilometri percorsi abitualmente, crescono di importanza la possibilità di spostarsi risparmiando tempo e fatica, fattori che facilmente possono motivare la rinuncia al percorso ciclabile scomodo e non lineare in favore della viabilità ordinaria.


Anche la disponibilità di posteggi-bici ordinati, comodi e sicuri costituisce un incentivo all'uso della bicicletta, soprattutto in corrispondenza dei principali poli di mobilità intermodale (stazioni ferroviarie e di autobus).
Da questo punto di vista per la maggioranza dei ciclisti intervistati gli stalli per biciclette in città sono pochi (It 72,0% - AL 70%) e quelli esistenti sono scomodi e insicuri (It 62,4% - AL 68,8%). Quasi tutti pensano che il furto della bici sia una vera piaga sociale e circa due su tre ne hanno subito uno o più.


Dal sondaggio emerge quindi che pedalare in Alessandria - come in buona parte d'Italia - è ancora una corsa ad ostacoli. Si combatte quotidianamente con difficoltà, risolvibili, ma che richiedono coraggio a chi amministra localmente e lungimiranza a livello nazionale. Tra i problemi spiccano il pericolo per la propria incolumità, il cattivo fondo stradale e il rischio di furto.
Nonostante i problemi, però, alla bici non si rinuncia: perchè è piacevole e ne beneficia la salute, non si inquina, si evitano i problemi di parcheggio e si arriva prima.
Il problema della legalità è però fondamentale: troppe le bici rubate; ma anche necessità di un maggior rispetto delle regole, poiché sulle strade italiane, forse più che il codice della strada, vige la legge del più forte.
E le valutazioni positive di chi va in bici premiano sempre le stesse aree del paese: i ciclisti più contenti sono nel Nord-est e in Emilia-Romagna. In conseguenza di una strategia politico-amministrativa di ampio respiro, con alla base una solida cultura della qualità della vita sostenibile, non l'opportunismo politico del momento.

La strada è ancora lunga. Ci tocca pedalare...

gliamicidellebici FIAB Alessandria

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