16 sett 2011

Per cambiare un po’, ieri sera avevo già iniziato a scrivere d’altro, giuro. Ma poi ho fatto un tour on line, ho incrociato un uccellino sul web, e rieccomi qui a parlare di primarie del centro sinistra alessandrino.

Che in fondo partono bene, perchè stanno facendo discutere parecchio, e contribuire ad accendere i riflettori sulla politica (e nello specifico su Pd e dintorni) credo sia uno dei legitittimi obiettivi dello strumento: la partecipazione va stimolata, sollecitata, carpita.

Bene, sapete però secondo me cosa succederà ora? Succederà che Corrado Parise, nei prossimi giorni, capito per tempo che sta finendo in una morsa letale, si sfilerà con bella mossa da scacchista, e lascerà il Pd con il cerino in mano (non so se Parise gioca a scacchi, ma glielo chiederemo: del resto Corrado legge con attenzione questo blog, e al contrario di altri politici un po’ più “voyeur” lui interviene anche, e spesso si sbilancia e compromette con noi comuni mortali: onore al merito). Eh sì, perchè insomma, mettetela un po’ come volete, ma a quel punto Rossa contro Buzzi (e non me ne voglia Mauro, persona stimabilissima) diventa una partita di allenamento, ma di quelle che non va a vedere nessuno. Ergo, un boomerang. E’ Parise, con la sua posizione da tosto outsider che da un po’ va dicendo che il re è nudo, a mettere il pepe alle primarie alessandrine. Almeno fin qui.

Calma e gesso, mi dirà tra poco Filippo Boatti (un altro che, come Parise, non teme di compromettersi, ci legge e ci critica spesso, ma gliene siamo grati perchè mica qui si pretende di aver ragione per forza), che i duri scendono in campo al momento giusto, e il 15 ottobre è ancora lontano. Verissimo, e attendiamo naturalmente le scelte di Sel, Idv, Rifondazione, Comunisti italiani. Anche se l’impressione che sto maturando è che su quel fronte ci sia voglia di “desistenza” con il candidato forte del Pd: tutti insieme alla meta di maggio, e il cuore oltre l’ostacolo.

Se fosse così, l’alternativa di Parise qual è, in fondo? Farsi spennare subito, o invece provare a far saltare il banco direttamente alle elezioni vere, con una lista civica che vada ad aggregare tutte quelle forze (e ce ne sono, come naturale che sia) che ritengono l’alternanza tra gli apparati del Pdl e del Pd una roba finta: come morire buttandosi dal ponte del Tanaro o della Bormida, per rendere l’idea.

Non so dire quante chanche possa avere un progetto così “antisistema”, ad Alessandria. Probabilmente nessuno può capirlo ora, considerate le enne variabili in gioco, locali e nazionali. Però so che, al posto di Parise, non mi farei “ingabbiare” e “usare” da un apparato palesemente ostile, ma punterei dritto alla sfida finale.

Il che, se succedesse, aprirebbe un sacco di interrogativi. Che farà Mara Scagni in questi mesi? Neppure lei è troppo in sintonia con la Rossa, inutile girarci attorno. E poi c’è Barosini…che è assai agguerrito, motivato, e sta lavorando benissimo nella creazione di alleanze fuori dai partiti, tra la gente.

Insomma, uno scenario in evoluzione, e da seguire con attenzione.

Ma quanto consenso reale ha oggi Rita Rossa? Come sapete i sondaggi io li faccio ascoltando un po’ di amici e qualche estraneo nei bar, quindi mi sa che sia Pd che Pdl ne sanno più di me. L’impressione però è che vada benino, con qualche riserva. E, come chiunque parta coi vantaggi dei pronostici con così largo anticipo, il rischio più grande che corre è di entrare in conclave da papa, e di uscirne cardinale.

Ma naturalmente in questi giorni continuiamo a ragionare soltanto attorno ad una metà della mela: l’altra parte però, quella del centro destra, siamo certi che dietro la calma apparente non stia per fare i conti con qualche evento eclatante? Insomma: davvero Fabbio uber alles? Ne riparliamo nei prossimi giorni.

E. G.
Fonte CorriereAL
http://corriereal.wordpress.com/2011/09 ... osinistra/

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