14 sett 2011
Habemus candidatam, a quanto pare. Rita Rossa ha convocato i giornalisti per giovedì alle 11,45 di fronte al Teatro comunale, per “condividere alcune riflessioni sulle elezioni amministrative del Comune Capoluogo in programma la prossima primavera”. Ergo per fare il decisivo passo avanti, mi auguro. Nel senso che davvero non avrebbe senso andare oltre: si parla di lei come potenziale candidato sindaco da almeno un anno, o forse più, e la suspense ad un certo punto scadrebbe in disinteresse.
Ma certo le riflessioni di Rita Rossa sarà interessante ascoltarle, e anche la location è se ci pensate suggestiva. Presentarsi come anti Fabbio proprio di fronte ad uno dei simboli del fallimento del sindaco in carica ha una sua simbologia forte. Anche se ancora ieri sera il primo cittadino in consiglio serenamente fingeva stupore per il fatto che gli oppositori continuino a parlare del teatro chiuso, o del ponte abbattuto e non ancora ricostruito. Come se un sindaco si giudicasse da queste bazzeccole, insomma. Io dopo quattro anni, cari miei, ancora non ho capito se Fabbio ci fa o ci è, e anche chiacchierando in privato con più d’uno dei suoi non necessariamente infedeli, ma certamente stanchi luogotenenti il dilemma ancora non l’ho sciolto.
Comunque stiamo sul pezzo, ossia su Rita Rossa. Sarà la sua alle primarie una vittoria scontata, oppure ci si appresta ad una competizione vera, dagli esiti imprevedibili? Ma soprattutto, saranno davvero primarie del centro sinistra, o del solo Pd? La questione pare si debba definire in queste ore, e non è certamente tema marginale.
Le primarie del solo Pd, tutto sommato, non avrebbero gran che senso, e soprattutto non smuoverebbero, credo, più di tanto l’entusiasmo di un elettorale che non sia quello degli iscritti/militanti. Sempre meno, peraltro, per cui si rischierebbe l’effetto “boomerang”, con risate del Pdl, che iscritti non ne ha, un partito in senso classico non lo è, ma si muove con la logica dei messaggi tv. Al momento opportuno il leader maximo lancia gli slogan, e a quelli ci si attiene.
Tra l’altro, ieri chiacchierando con un amico coglievo un paradosso: Alessandria è in crisi, e il Comune di più, con conti in rosso e orizzonti di ulteriori tagli e rischi di impopolarità per chiunque, nel 2012, dovrà “somministrarli” alla cittadinanza. Eppure mai come ora sembrano moltiplicarsi gli aspiranti sindaci. A cosa sia dovuto il fenomeno, lascio a voi di ipotizzarlo. Non buttiamola nel qualunquismo però, perchè davvero non credo che, da qui in poi e per un bel po’ di tempo, si possa aspirare a fare il sindaco, o l’amministratore cittadino, per arricchirsi. Probabilmente conta di più la vanità, l’ambizione personale, la voglia di esserci. E naturalmente, slogan obbligatorio per tutti, la molla vera è il bisogno di fare qualcosa di davvero nuovo e utile per i cittadini.
Comunque: alla notizia dell’incontro con la stampa annunciato dalla Rossa, sono fioccate le critiche degli addetti ai lavori della sua parte politica. “Ma come? Ha aspettato mesi, e ora cerca di forzare la mano, proprio mentre dobbiamo definire se le primarie di coalizione ci saranno davvero o no?”.
In effetti, la circostanza è sospetta. E Corrado Parise, che forse sente “puzza di bruciato”, ha giocato d’anticipo, e (con una lettera riportata integralmente in questo blog e su AlessandriaNews) ha chiesto al partito di sostenerlo in maniera unitaria, rinunciando a candidature di apparato.
A questo punto che succederà? Si parla di riunioni più o meno frenetiche in corso, e quando leggerete queste righe forse voi ne saprete più di me, che fino al pomeriggio di giovedì sarò out.
In ogni caso, primarie o non primarie, il frastagliato e “pensoso” (anche troppo, a volte) universo a sinistra del Pd prima o poi dovrà estrarre dal cilindro il famoso coniglio. I nomi sul tappeto li sappiamo: Giorgio Barberis (l’intellettuale), Renzo Penna (il vecchio che avanza), e credo poco altro. Ho sorriso lunedì sera ascoltando in consiglio Paolo Bellotti parlare della necessità di un De Magistris alessandrino: che il battagliero esponente dell’Idv (almeno per ora non risulta esserne uscito) stia pensando ad un “colpo di teatro” dei suoi? Vedremo.
E. G.
ps: ci torneremo, ma ovviamente “il piatto” delle elezioni non si ferma ad una alternativa tra centro destra e centro sinistra. Gianni Barosini, ad esempio (di cui uscirà intervista nei prossimi giorni su AlessandriaNews) è davvero agguerrito e con una squadra motivata. E che farà Mara Scagni? Poi si stanno moltiplicando, a sinistra e a destra, le liste civiche o “civetta” che siano. Insomma, quanto sarà grande questa cavolo di scheda elettorale di Palazzo Rosso? E, soprattutto, ci regalerà un cambiamento reale?
Fonte CorriereAL
http://corriereal.wordpress.com/2011/09 ... -primarie/