CONSIGLIO COMUNALE
"Alessandria ha l'unico Consiglio in cui i topi non ballano nemmeno quando il gatto non c'è. Ormai è chiaro che Fabbio è irresponsabile: anche volendo, non può fare nulla se non dimettersi. Ora ha la palla il Consiglio comunale, maggioranza e opposizioni. Ci si aspettava uno scatto d'orgoglio dai consiglieri almeno stasera, che prendessero in mano il timone visto che il comandante era altrove. Invece no. La solita retorica, tranne l'unico atto necessario e utile: la dichiarazione di dissesto finanziario e il conseguente commissariamento, prima che lo facciano altri. Che questa sia la linea della maggioranza è comprensibile: è dura dover dire che per cinque anni hanno preso in giro un'intera città riducendola al fallimento. Ed è dura anche per la Lega. Ma che nemmeno l'opposizione si prenda questa responsabilità è incredibile. Una triplice irresponsabilità che disorienta sempre più la città e getta una luce livida sull'intero ceto politco alessandrino, alimentando sfiducia nelle istituzioni e nel futuro. I cittadini accetterebbero governanti anche più severi, purché tenessero un po' più alta la dignità dei ruoli pubblici".
20 FEBBRAIO 2012

O IL DISSESTO C'E' O NON C'E'
O il dissesto c’è o non c’è. Se non c’è, qualcuno dovrebbe dimostrarlo. Se c’è, qualcuno dovrebbe dichiararlo. La maggioranza nega che ci sia, ma la Corte dei Conti dice il contrario. L’opposizione dice che c’è, ma non vuole chiedere alla maggioranza di formalizzarlo. La mia opinione, che conta per uno ma coincide con quella sia dei tecnici sia dei fornitori del comune sia di ogni cittadino attento, è che il comune sia dissestato, cioè, non ci sia nessuna possibilità che il bilancio sia messo in ordine spostando una carta qui e mettendone una là: semplicemente non c’è sufficiente denaro nelle casse, nemmeno quello utile a far fronte alla spesa ordinaria (”squilibrio strutturale”, come dice la Corte). C’era forse un unico modo per cercare di evitare il dissesto ed era il commissariamento ad ottobre. Ma anche questo nessuno si è preso la responsabilità di chiederlo, tantomeno l’opposizione cui sarebbe spettato politicamente. Occasione persa. A nessuno piace il dissesto, tantomeno a me, ma se nei fatti esiste, ci sono sono solo due opzioni: o dichiararlo subito, prendendosi la responsabilità di essere chiari con gli alessandrini; o far finta che non esista: in questo caso, si continuerà a tenere i cittadini a bagnomaria, sia dal punto di vista della verità sia riguardo le conseguenze economiche su fornitori, creditori e lavoratori. Cioè, in questo caso, la politica agirà come se il dissesto non ci fosse (discrezionalità, assunzioni, consulenze, acquisti, balle a gogo), mentre i cittadini ne subiranno le conseguenze, – le conseguenze di un dissesto reale per quanto non formale (fatture non pagate, debiti inevasi, lavori non richiesti o richiesti solo ad amici, servizi erogati male o non erogati). Ancora una volta la politica che non ama né la verità né la responsabilità ha il suo prodotto: benefici per il ceto dirigente e per chi si inginocchia a raccattarne le briciole, lacrime e sangue per i cittadini.
21 febbraio 2012

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