La parola d’ordine per una città ecosostenibile è
qualità.
Energia, ambiente, edilizia, lavoro: ambiti strettamente connessi e collegati. Troppo facile parlare di sostenibilità, troppo generico. La sostenibilità è tale solo se è ambientale, energetica, sociale. E soprattutto se è condivisa.
Non si deve pensare a estesi ragionamenti a livello globale: si può cominciare ad essere sostenibili anche in una città come Alessandria, migliorando l’ambiente in cui si vive e creando le condizioni per maggior lavoro e minori spese per i cittadini, che devono essere sovrani, informati del governo della cosa pubblica e non sudditi tenuti all’oscuro di strani provvedimenti amministrativi.
Tutto ciò è possibile, se voluto e perseguito da un’Amministrazione interessata al raggiungimento della
sostenibilità comunale.
Primo fatto: le città italiane e Alessandria non è da meno, son caratterizzate da edifici vecchi, costruiti in periodi storici in cui la sensibilità verso le tematiche dell’ambiente e dell’efficienza ambientale erano praticamente nulle. Questi edifici oggi richiedono importanti interventi di riqualificazione energetica, spesso abbinabili ad azioni volte a migliorarli dal punto di vista estetico, architettonico e strutturale. In altri casi, possono essere completamente abbattuti e sostituiti (v. oltre, ‘sostituzione edilizia’).
Prima conseguenza: edifici vecchi, che richiedono ingenti quantità di energia e di denaro per essere gestiti, e per i quali non si riesce, soprattutto in periodi di difficoltà di accesso al credito, ad attivare le necessarie energie per intervenire in ottica migliorativa.
Secondo fatto: tutte le città italiane ormai presentano livelli di inquinamento elevati, frutto di un ricorso esagerato a combustibili fossili per il riscaldamento degli ambienti, e di politiche di gestione della viabilità molto discutibili, che rendono difficilmente vivibili i centri storici.
Seconda conseguenza: centri storici che rapidamente vanno morendo, minor commercio, nascita di “quartieri ghetto”, minor sicurezza, valori di PM10 costantemente a livello di guardia
Terzo fatto: i provvedimenti amministrativi a livello comunale son troppo spesso poco noti ai cittadini, che quindi non conoscono le possibilità messe a loro disposizione. Inoltre, sono molto spesso provvedimenti dai contenuti raffazzonati, che hanno come unico effetto la cementificazione ed il consumo di suolo.
Terza conseguenza: si continuano a costruire volumi che resteranno vuoti, si rovina irrimediabilmente il territorio e si crea malcontento, perché i cittadini non riconoscono le proprie esigenze nelle scelte urbanistiche della città.
Risultato finale: una città in declino, una popolazione scontenta ed amareggiata, sempre meno occasioni di lavoro, cittadini sudditi, e non sovrani, costretti a spese insensate per l’energia.
Bastano alcune proposte, anche di facile attuazione, purché vi sia la volontà di realizzarle.
Un’Amministrazione che pensa a garantire la sostenibilità comunale deve essere pronta a:
Riqualificare: attraverso un programma d’incentivazioni e di convenzioni per facilitare l’accesso al credito, si può attivare un circolo virtuoso attraverso cui si smette di costruire nuovi edifici, ma ci si concentra sul recupero e il miglioramento energetico di quanto già c’è: gli immobili esistenti acquisterebbero maggior valore e costerebbero meno ai cittadini dal punto di vista delle bollette energetiche.
Condividere: ogni provvedimento in campo urbanistico deve essere discusso, condiviso, e poi comunicato ai attraverso tutti i canali, in primis attraverso il web ai cittadini, che devono poter prendere parte al processo decisionale che disegnerà la città del Futuro.
Controllare: l’Amministrazione deve vigilare sul rispetto delle leggi in edilizia, per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che vivono negli edifici. E deve farlo sfruttando tutte le possibilità messe a disposizione dalla tecnologia attuale: non solo attraverso controlli a campione, ma anche istituendo un’apposita piattaforma attraverso cui le varie attività in campo edilizio devono essere portate a conoscenza delle strutture competenti, garantendo un risparmio di tempo, una riduzione dello spreco di carta ed uniformità di richieste per tutti i cittadini. In questo senso va la nostra proposta di PRG digitale e di permesso di costruire elettronico.
Accentrare: un’attenta pianificazione urbanistica deve portare i cittadini a vivere il Centro Storico e i luoghi simbolo della città come la Cittadella, garantendovi un facile accesso ma al contempo non proponendo sempre e soltanto la circolazione automobilistica.
Investire: i fondi pubblici a disposizione devono essere utilizzati per rilanciare l’economia cittadina, in primis l’edilizia, garantendo a più attori la possibilità di lavorare, attraverso un programma diffuso, e non concentrandosi su pochi lavori, dal budget milionario, di interesse di una ristretta cerchia, inseriti senza prefigurarne l’impatto sul territorio e senza un’apposita valutazione del contesto.
Sostituzione edilizia. Abbattere vecchi edifici per costruirne di nuovi, più belli e ecologici, con la variazione della sagoma e della volumetria, senza consumare territorio. È una direzione importantissima per Alessandria, città dove spesso si è demolito il patrimonio storico e architettonico pregiatissimo, per ricostruire malissimo e spesso in modo speculativo. Una direzione che se imboccata e gestita con razionalità e attenzione estetica, può portare grandi benefici alla bellezza della città.
Vivere: la Città deve vivere, in tutti i suoi quartieri, puntando su una nuova economia di servizi e commercio, polo di attrazione e di riferimento del circostante territorio provinciale, attraverso azioni volte a rivitalizzare le attività presenti, e a promuoverne di nuove, per evitare che vengano a crearsi “zone morte”.
La riqualificazione dei quartieri e dei sobborghi.
Non c’è solo il centro. Il Cristo è una città nella città e va riqualificato. Ai sobborghi servono servizi. Bisogna riportare l’attenzione alle periferie, con interventi di qualità, relazionale e urbanistica. Un Centro giovani a Spinetta va in questa direzione, come il sottopasso ferroviario atteso da anni. I trasporti pubblici per la Fraschetta e per gli altri sobborghi vanno migliorati.
Riqualificare e valorizzare sono le parole d’ordine per una città abbandonata da decenni dal punto di vista urbanistico: rendere più bello e più ecologico quello che già abbiamo.
Aria pulita e trasporti: ricompattare la città
La frammentazione amministrativa (dire sì a esigenze individuali senza preoccuparsi delle esigenze collettive della città) crea frammentazione urbanistica, quindi una città disordinata che è possibile girare solo in auto. Bisogna ‘ricucire’ il tessuto urbano, ricompattarlo. “La mobilità rappresenta una sfida chiave delle politiche urbane; oggi più che mai è strategica la coerenza tra la pianificazione urbana e le politiche dei trasporti, per dare una risposta efficiente e sostenibile alla crescente domanda di spostamento” (Ance).
Costruiamo una città ecosostenibile con un maggiore e migliore trasporto pubblico, più bici ed accorgimenti specifici che rispettino e migliorino la qualità dell’ambiente e dell’aria che respiriamo. Solo con un nuovo centro, vivo e comodo e dotato di parcheggi a corona a prezzi ragionevoli, possiamo pensare di diminuire il traffico e modernizzare il trasporto pubblico. Possiamo farlo a una condizione: il salvataggio, il rilancio e la modernizzazione dell’ATM, attraverso il reperimento di un socio serio e robuste iniezioni di etica gestionale. L’ATM deve tornare quello che è stata: un’azienda di eccellenza al servizio del cittadino.
Verde
I giardini di Alessandria devono essere abbelliti, curati, puliti, attrezzati e diventare luogo sicuro, di incontro e di gioco per i bimbi e i nostri amici a quattro zampe. Maggiore attenzione a quartieri come il Cristo: il parco di via Sacco può diventare la nuova piazza del Cristo.
Le Nuvole pedalano
Piste ciclabili continue sicure e complete e che dai sobborghi si possa arrivare in città con la possibilità di mettere la propria bici sui pullman, specie per chi abita nei sobborghi, o usufruire di un bike-sharing potenziato. Sperimentare i velo taxi, per inquinare di meno e creare opportunità di lavoro
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Le Nuvole non rifiutano i rifiuti
Un’attenta gestione dei rifiuti può trasformarsi in un affare per la città. È stato un grave errore affossare la raccolta porta a porta. Se ben gestita ed organizzata la raccolta differenziata da costo può trasformarsi in profitto; i rifiuti sono risorse che possono essere vendute a buon prezzo oltre che creare nuovi posti di lavoro. Occorre, però, mettere in atto, finalmente, una politica provinciale dei rifiuti, smetterla di fare le cose a pezzi. E smetterla di saccheggiare questo settore, che ormai è diventato un enorme business per affaristi e criminalità organizzata e, invece, un grande problema e un grande costo per i cittadini. Solo così possiamo pagare di meno il servizio ed evitare i gravi disagi che oggi abbiamo ad Alessandria. Per l’AMIU, vale lo stesso di scorso dell’ATM: accorpare, modernizzare, gestire con efficienza e secondo etica gestionale.
Se vuoi conoscere gli altri punti del programma
www.pariseperalessandria.it
www.nuvole.me