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Iscritto il: 07/11/2011, 4:18 Messaggi: 25
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ENERGIA
Invece di inseguire l’aumento di produzione di energia a tutti i costi, cerchiamo in primo luogo di risparmiare quella disponibile con un efficiente Piano Energetico Comunale che comprenda un piano d’azione per l’energia sostenibile.
La politica energetica va indirizzata prioritariamente verso la riduzione dei consumi (costituiti molto spesso da sprechi), verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili e con l’adozione di misure efficienti di controllo del rispetto delle norme:
• l’illuminazione pubblica tramite LED / fotovoltaico;
• l’incremento dei pannelli fotovoltaici di nuova generazione e del solare termico sui tetti degli edifici comunali o sui tetti di aree industriali dimesse;
• la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico e privato;
• la conversione per legge degli edifici riscaldati ad olio combustibile con impianti alimentati a metano;
• l’obbligo dell’utilizzo di tecnologie edilizie ad alta efficienza, in cui si impone la classe B come livello massimo di consumi;
• la creazione di un ufficio per la consulenza energetica per i cittadini (servizio gratuito);
• imposte di urbanizzazione inversamente proporzionali al risparmio energetico.
In particolare l’adozione di un piano d’azione per l’energia sostenibile dovrà prevedere per quanto riguarda l’edilizia residenziale:
• il miglioramento energetico degli edifici esistenti con l’obiettivo della riduzione dei consumi di energia nel riscaldamento delle abitazioni e miglioramento della qualità edilizio manutentiva degli edifici;
• il miglioramento dell’efficienza delle centrali termiche negli edifici esistenti con l’obiettivo di accelerare il naturale processo di manutenzione e rinnovo del parco impiantistico esistente attraverso la graduale sostituzione dei generatori di calore con generatori ad alta efficienza, al fine di aumentare il rendimento medio stagionale;
• la progettazione sostenibile dei nuovi edifici con l’obiettivo di ridurre il fabbisogno di energia elettrica per il raffrescamento estivo e di energia termica per il riscaldamento invernale. Miglioramento del comfort abitativo e della qualità urbana;
• l’introduzione di sistemi di monitoraggio e di controllo dei consumi nelle abitazioni per rendere l'utente consapevole del costo delle risorse energetiche e ambientali utilizzate e dotarlo degli strumenti per intervenire sui propri consumi;
• l’integrazione del solare termico negli edifici prevedendo l’installazione di impianti solari termici per gli usi di acqua calda sanitaria e riscaldamento delle abitazioni.
Mentre per quanto concerne il settore municipale:
• il miglioramento energetico degli edifici municipali esistenti con l’obiettivo di ridurre i consumi di energia nel riscaldamento e negli usi elettrici del patrimonio municipale e miglioramento della qualità edilizio-manutentiva degli edifici;
• la gestione energetica a società di servizi con l’obiettivo di accelerare il processo di ammodernamento degli impianti tecnologici degli edifici pubblici senza gravare sul bilancio economico dell'ente proprietario;
• la progettazione sostenibile dei nuovi edifici pubblici con l’obiettivo di ridurre il fabbisogno di energia elettrica per il raffrescamento estivo e di energia termica per il riscaldamento invernale.
VIABILITÀ
Il traffico veicolare privato è diventato un problema per la vita dei cittadini sia per l’inquinamento che ne deriva, sia per i tempi di percorrenza all’interno del territorio con il conseguente peggioramento della qualità della vita. Per risolvere questa problematica è fondamentale rivedere il piano del traffico finalizzandolo alla formazione di percorsi alternativi che evitino il crearsi di ingorghi.
Nel contempo bisogna privilegiare tutte le forme di mobilità sostenibile, cioè quelle modalità di spostamento (più in generale un sistema di mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici generati dai veicoli privati e cioè:
• l'inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra;
• l'inquinamento acustico;
• la congestione stradale;
• l'incidentalità;
• il degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni);
• il consumo di territorio (causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture).
La promozione e l'organizzazione della mobilità sostenibile è uno dei nostri principali punti di programma da realizzare con interventi finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani per favorire la "mobilità alternativa" che, in ordine d'importanza, viene svolta:
• a piedi;
• in bicicletta;
• con i mezzi di trasporto pubblico (autobus);
• con i mezzi di trasporto privato condivisi (car-pooling e car-sharing).
Scegliere la mobilità sostenibile significa anche frenare l’aumento dei costi dell’energia e puntare sul futuro, per non lasciare alle nuove generazioni il peso nelle nostre scelte sbagliate.
Una delle forme più conosciute e facilmente realizzabili di mobilità alternativa sostenibile è sicuramente l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti all’interno della città e dei sobborghi.
PISTE CICLABILI
Un efficace metodo per promuovere la bicicletta è sicuramente il potenziamento delle piste ciclabili presenti sul territorio comunale, l’adeguamento di quelle già esistenti, l’eventuale congiungimento con le diverse piste ciclabili presenti nei comuni limitrofi.
In questi anni è cresciuta la consapevolezza che l’utilizzo della bicicletta possa rappresentare una valida alternativa ai veicoli a motore: implementare la mobilità ciclabile significa anche concorrere alla riduzione di emissione di gas inquinanti nell'atmosfera e al decongestionamento del traffico urbano. Ma per incoraggiare i cittadini a ridurre l’uso dell’auto è fondamentale creare una rete di collegamenti ciclabili continua, sicura e ben riconoscibile e integrata con altre forme di mobilità.
Il complesso delle piste ciclabili dovrebbe collegare vari ambiti e servizi urbani (Stazione ferroviaria, strutture scolastiche, ecc.), ma anche i principali luoghi di interesse paesaggistico e/o culturale. In questo modo vengono favoriti oltre agli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro anche quelli legati ad attività di svago, sportive e ricreative all'aria aperta.
Vediamo quali sono le fasi di organizzazione per la realizzazione di un progetto legato alle piste ciclabili:
1) avviare un’analisi della domanda di mobilità con l’obiettivo di comprendere al meglio quali sono gli spostamenti in ambito urbano;
2) avviare un’analisi dell’offerta di mobilità ciclabile prendendo in esame tutti gli itinerari ciclabili esistenti all’interno del territorio comunale e come questi vadano a collegarsi agli itinerari ciclabili dei comuni limitrofi;
3) fare un confronto tra la domanda e l’offerta, infatti dall’integrazione delle due analisi precedenti si può giungere a comprendere quali siano gli indirizzi da perseguire:
a. migliorare la rete attraverso la manutenzione dell’esistente in una ottica di omogeneità sul territorio;
b. promuovere l’intermodalità tra biciclette e trasporto pubblico per coloro che hanno spostamenti più lunghi;
c. costruire nuove piste ciclabili secondo il principio di investire ove la domanda è maggiore premiando in una prima fase i percorsi brevi;
4) stimare i benefici ambientali e sociali ottenibili dall’incremento della mobilità ciclabile e la riduzione di quella automobilistica, conduce ad una riduzione del traffico, dei problemi di parcheggio, di consumo di carburante e di emissioni inquinanti con innegabili benefici per la salute dei cittadini;
5) progettare e realizzare le modifiche della rete ciclabile esistente. Essendo questa la parte che, economicamente, impegna maggiormente l’amministrazione comunale merita quindi un’attenta disamina. Le possibilità legate all’implementazione della rete con tratti aggiuntivi di piste ciclabili dovrà rispondere alle domande rilevate nella prima analisi con l’obiettivo di soddisfare le richieste concrete e dove è possibile sarebbe consigliabile realizzare piste ciclabili separate dalla rete stradale esistente al fine di proporre percorsi più sicuri e magari anche immersi nel verde.
Alessandria è potenzialmente una città ideale per la bicicletta, è pianeggiante, con un estensione di pochi chilometri e nonostante ciò dispone di una rete ciclopedonale che non esitiamo a definire scarsa e poco funzionale. Le condizioni della mobilità ciclistica in Alessandria sono ancora lontane dalla sufficienza. Si tratta, è vero, di 39 km, un dato che però di per sé non è in grado di rappresentare le reali condizioni della mobilità ciclistica. La distribuzione è poco omogenea e buona parte delle piste ciclabili alessandrine sono progettate o realizzate male, maltenute, disseminate di ostacoli, si interrompono nelle intersezioni stradali, obbligano a giri astrusi, spariscono nel punto in cui servirebbero maggiormente o addirittura si perdono nel nulla. Molto difficoltoso poi l'attraversamento delle rotonde e più in generale degli incroci.
Da notare poi che uno dei limiti più pesanti alla diffusione dell’utilizzo della bicicletta nel nostro territorio è la totale assenza di collegamenti ciclabili tra la città e i sobborghi.
La nostra proposta quindi contempla primariamente la creazione di piste ciclabili verso e da i sobborghi Spinetta, Castelceriolo, San Michele, Astuti, Valle San Bartolomeo, Cabanette, Cantalupo (solo per citare i casi più significativi) in modo che siano collegati decentemente con la città.
Per quanto riguarda il territorio metropolitano è nostra intenzione risolvere l’annoso problema del collegamento tra il centro città e il quartiere Cristo attraverso il cavalcavia di Viale Brigata Ravenna. I marciapiedi, di per sé troppo stretti, non consentono di realizzare al loro interno una pista ciclabile, non resta quindi alternativa se non quella di rispolverare il progetto della passerella “agganciata” all'attuale struttura del cavalcavia. Da rilevare poi che nel quartiere Cristo non sono presenti tracciati ciclabili e riteniamo si tratti di una carenza inaccettabile, essendo il quartiere Cristo il più popoloso ed esteso della città.
Un altro collegamento fondamentale è poi venuto a mancare con l’abbattimento del vecchio ponte sul fiume Tanaro. A tale riguardo noi pensiamo che, viste le attuali contingenze economiche in cui versa il nostro Comune, la costruzione del “faraonico” ponte Meier sia da evitare. Al suo posto si può costruire un semplice e ben più economico attraversamento ciclo-pedonale in grado di garantire ai cittadini un percorso agevole per raggiungere la Cittadella.
Z.T.L. (ZONE A TRAFFICO LIMITATO)
Quest’argomento è da sempre trattato dalla politica che amministra in maniera ideologica e come arma per la ricerca del consenso elettorale, come accaduto cinque anni or sono.
La nostra posizione differisce perché su quest’argomento tende a favorire gli interessi della collettività piuttosto che quelli di una ristretta minoranza d’interesse.
Riteniamo utile la consultazione popolare, dove sicuramente si trarrà uno spunto di ragionamento valido per tutti, considerando che probabilmente la maggioranza dei cittadini potrebbe essere lieta di passeggiare e guardare le vetrine dei negozi in vie dove non sfrecciano le auto.
Dall’altra parte possiamo trovare operatori del commercio che temono di veder diminuire i propri incassi con l’impossibilità del consumatore di arrivare in auto vicino al suo esercizio.
La nostra proposta è favorevole alla chiusura del centro storico alle auto a fronte di servizi e parcheggi comodi per le persone che intendono arrivarci. Riteniamo che con la predisposizione di un efficiente piano traffico, con trasporti pubblici e parcheggi, oggi assenti, si possa arrivare a un ottimo risultato per tutti.
Gli altri punti del nostro programma a questo link: http://www.perlanostracitta.it
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