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Iscritto il: 07/11/2011, 4:18 Messaggi: 25
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Il programma politico amministrativo che proponiamo per il primo mandato di governo, si basa sulla norma scelta dell’etica nell’utilizzo delle risorse dei cittadini. Primo dei tre capitoli di programma prevede la riduzione di tutte le spese superflue, se non addirittura inutili, che le passate amministrazioni hanno invece largamente utilizzato, destinando così le risorse risparmiate in attività veramente utili per i cittadini secondo il principio di utilità e priorità.
PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
La politica tradizionale considera i cittadini come elettori quando serve il consenso, come contribuenti quando servono le risorse, perfino come disturbatori quando in forma collettiva protestano e mai come parte integrante di processi decisionali che sono molto poco tollerati da chi, nel nome del consenso ricevuto con il voto, pretenderebbe di gestire la cosa pubblica come si trattasse di una personale proprietà.
Negli ultimi cinque anni d’amministrazione cittadina abbiamo assistito a vere liquidazioni di beni pubblici, senza che mai una volta sia stata chiesta l’opinione di chi quei beni li ha pagati nel tempo, cioè i cittadini con le tasse e i tributi di generazioni.
Come se, per assurdo, l’amministratore di un condominio nel nome del consenso e della delega ricevuta dai condomini un giorno decidesse di vendere l’ascensore.
Ora noi sosteniamo che l’amministratore pubblico prima di alienare qualsiasi bene della comunità, deve innanzi tutto consultare la cittadinanza e, dopo averla ascoltata, definire una linea di proposta seria su quale sia il miglior risultato per tutta la collettività.
Allo stesso si auspica la partecipazione dei cittadini riguardo tutte le azioni che impattano sulla salute pubblica, sulla definizione delle zone a traffico limitato, sul coinvolgimento della città dal punto di vista degli investimenti a lunga durata (come abbattere un ponte e ricostruirne uno nuovo con un investimento faraonico a spese dei cittadini).
Solo attraverso la partecipazione si può estirpare la convinzione di una certa politica che millanta sensibilità verso la comunità ma poi, passato il periodo elettorale, se ne dimentica fino alle successive consultazioni.
CONSULENZE ESTERNE
Eliminazione di tutte le spese per consulenze esterne, con il doppio vantaggio di risparmiare risorse diversamente collocabili, e valorizzare le risorse umane interne all’amministrazione comunale.
Solo per ricordarne alcune che le passate amministrazioni hanno utilizzato, citiamo quella per la definizione del “Piano strategico della Città” dal costo di circa 500.000 euro in cinque anni, quella del “Controllo dei prezzi” costato 100.000 euro in cinque anni e molte altre ancora.
Il risparmio di queste risorse le collocheremo per azioni e attività prioritarie a favore della popolazione.
EVENTI
Eliminazione di eventi che non garantiscano assoluto ritorno in termini economici.
Per citare alcuni esempi di sprechi delle passate amministrazioni:
- mostra biennale di fotografia costo 600.000 euro, ricavo da biglietti spettatori 600 euro;
- concorso ippico in una città che non ha mai avuto tradizione e vocazioni legate al mondo dell’ippica, costo 500.000 euro, ricavi da sponsor non dichiarati;
- innumerevoli viaggi diplomatici all’estero di cui non se ne conosce il ritorno per la città e i suoi cittadini.
SOCIETÀ PARTECIPATE
Attualmente il comune di Alessandria ha quote in numerose società. La nostra proposta prevede una riduzione di partecipate con l’eliminazione di quelle non strategiche e remunerative per la collettività, mantenendo un forte impegno in quelle che possono generare ricchezza dai settori di appartenenza, non cedendo quote a società private che per loro stessa natura legata ai profitti, genererebbero aumenti di tariffe per i servizi offerti a carico dei cittadini.
Ridurre il numero delle partecipate accorpandone altre significa risparmiare denari pubblici che da sempre sono utilizzati per pagare Presidenti e consiglieri d’amministrazione.
Concludendo, consapevoli che se volessimo citare tutte le risorse pubbliche utilizzate senza il criterio di priorità, dovremmo scrivere decine di pagine, citiamo solo un altro esempio, di come, chi ha amministrato fino ad oggi, prevede spese senza interrogarsi se esiste qualcosa di più urgente da fare e che coinvolge, nel disagio della sua mancata realizzazione, molti cittadini.
È il caso della scuola primaria “Santorre di Santarosa” del quartiere Orti, che attende da anni l’attenzione della pubblica amministrazione per permettere la costruzione, di una palestra
attigua all’edificio, che eviterebbe di costringere bambini dai 6 agli 11 anni in spostamenti con un pulmino, con qualsiasi condizione meteorologica, in un’altra scuola della città per svolgere l’ora di educazione motoria che è curriculare e quindi obbligatoria.
Le risorse per la palestra prevedevano un costo di 120.000 euro, fino ad oggi non sono state stanziate. Si è scoperto però che nel piano triennale delle opere l’amministrazione comunale aveva inserito la realizzazione di una statua al un costo di 130.000 euro. Pur con il massimo rispetto per il personaggio cui la statua era dedicata, crediamo che i bimbi siano una priorità più importante rispetto ad erigere un monumento.
Noi ci impegniamo affinché tutto ciò non accada più.
Gli altri punti del nostro programma a questo link: http://www.perlanostracitta.it
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