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MessaggioInviato: 02/05/2012, 11:40 
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INQUINAMENTO E AMBIENTE

Attualmente il problema dell'inquinamento atmosferico nel nostro Comune ha assunto proporzioni drammatiche. Il territorio di Alessandria è definito nelle stesse deliberazioni del Comune quale "area ad elevato rischio di catastrofe ambientale, ai primi posti in Italia per malattie e morti di cancro" e tale situazione risulta determinata anche dall'inquinamento dell'aria. Stiamo avvelenando la città e presto non ci sarà più uno spazio libero per farvi una riserva di vita e di salute.

Ci vuole un grande sforzo di immaginazione per capire l'inquinamento in tutta la sua gravità, sia per le conseguenze che comporta per il futuro della nostra civiltà sia per i cambiamenti che dovremo fare. Oggi scopriamo che la natura non è un bene inesauribile. Al contrario, è un bene di cui vi è molta scarsità e non è affatto gratuito. Per proteggerlo bisogna spendere molto, sempre di più.

Le fonti dell’inquinamento atmosferico
Il D. Lgs. 152/2006, all'art. 268 definisce l'inquinamento atmosferico:
“inquinamento atmosferico: ogni modificazione dell'aria atmosferica, dovuta all'introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell'ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell'ambiente”.

In linea generale le principali sorgenti di inquinamento atmosferico negli ambiti urbani sono:

• camini degli impianti termici per il riscaldamento delle abitazioni;
• scarichi veicolari;
• camini degli impianti termici per i processi industriali;
• emissioni di composti da attività industriali.

Per il riscaldamento domestico o industriale e per il funzionamento di ogni tipo di mezzi di trasporto sono bruciate grandi quantità di prodotti petroliferi. Quindi la principale fonte di inquinamento atmosferico è determinata da tutti i processi di combustione. Oltre alle fonti di combustione, nelle atmosfere urbane si riscontra la presenza di composti emessi come prodotto di scarico dagli insediamenti produttivi. Ad essi si deve aggiungere una certa quota di componenti di origine naturale quali: le polveri fini derivanti dall’erosione del suolo e dei manufatti, i composti gassosi che si diffondono nell’atmosfera globale in seguito a: eruzioni vulcaniche, incendi boschivi, fulmini, decomposizione di biomasse.

Influenza delle condizioni climatiche/meteorologiche sull’inquinamento atmosferico
In generale i fenomeni di inquinamento sono il risultato di una complessa interazione tra vari fattori; alcuni portano ad un accumulo degli inquinanti, mentre altri ne determinano la loro rimozione e la loro diluizione in atmosfera. L’entità e le modalità di emissione, i tempi di persistenza degli inquinanti, il grado di rimescolamento dell’aria, sono alcuni dei principali fattori che producono variazioni spazio-temporali nella composizione e qualità dell’aria.

L’inquinamento dipende molto dalle condizioni meteorologiche le quali determinano una differente dispersione e quindi una diversa concentrazione al suolo. Infatti, a parità d’inquinanti emessi, il perdurare di condizioni di forte inversione termica a cui corrisponde una bassa quota dello strato di rimescolamento, fa si che le sostanze inquinanti non riescano ad allontanarsi e a disperdersi verso l’alto, causando un aumento di concentrazione al suolo. Oltre all’altezza dello strato di rimescolamento vi sono altri fattori meteo–climatici che influenzano l’accumulo ovvero la dispersione degli inquinanti in atmosfera quali la piovosità e la velocità del vento. In generale ad un aumento delle giornate di pioggia e neve corrisponde una diminuzione delle concentrazioni degli inquinanti, una adeguata ventilazione determina un buon rimescolamento e la conseguente dispersione degli inquinanti.

Strategie attuabili nell’ambito di un piano d’azione
Partendo dalle informazioni sulle fonti di PM10 e degli altri inquinanti nel territorio comunale, vogliamo mettere in atto una serie di misure ed interventi necessari per ridurre, monitorare e gestire le emissioni degli inquinanti atmosferici, ed in particolare delle polveri fini, dai comparti di maggiore produzione. Si individueranno tutti i possibili interventi strutturali applicabili nel territorio comunale per affrontare e gestire a breve e medio/lungo termine la problematica dell’inquinamento da polveri PM10 ed arrivare ad un chiaro programma di azioni.

Le azioni a breve termine incidono principalmente sul traffico e sugli impianti di riscaldamento e possono essere intraprese già entro il 2013.
Le azioni a medio/lungo termine hanno lo scopo di porre in essere interventi diretti all'effettiva riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico e saranno poste in essere entro il prossimo quinquennio.

Azioni a breve termine:
Sensibilizzare con idonea pubblicità, anche tramite internet, l’utenza per effettuare la pulizia periodica dei camini degli impianti di riscaldamento, siano essi a metano o a legna o ad altro combustibile. Il Comune inoltre dovrà sensibilizzare i cittadini dei programmi promossi per la manutenzione delle caldaie.

Condurre un’analisi delle opzioni di miglioramento del sistema energetico comunale ai fini dell’adozione di un piano energetico comunale (PEC), configurando interventi di miglioramento strutturale per l’edilizia pubblica e privata per il risparmio energetico negli edifici, specialmente quelli pubblici (quest’ultimi in particolare spesso risultano dotati di sistemi di combustione obsoleti).

Disporre, nei mesi invernali, con specifiche ordinanze il blocco della circolazione dei veicoli a benzina Euro 0, i diesel Euro 0 e Euro 1 in determinate fasce orarie dei giorni feriali. Saranno esentati dal divieto i veicoli alimentati a gpl o a gas metano, i veicoli provvisti di motori elettrici, i veicoli con motore ibrido elettrico e termico. Consentita la circolazione anche ai veicoli che effettuano Il car-pooling (uso collettivo dell'auto), ovvero i veicoli che trasportano almeno 3 persone a bordo se omologati a quattro o più posti oppure con almeno 2 persone a bordo se omologati a due posti. Esentati dal divieto i mezzi adibiti al servizio di portatori di handicap che esibiscono l’apposito contrassegno.

Razionalizzare il trasporto pubblico in città in termini di efficacia (orari e frequenza) e di efficienza in termini di riduzione delle emissioni. Estendere le corsie protette per i mezzi pubblici per aumentarne velocità e frequenza. L’adozione di una strategia di disincentivazione delle scelte individuali, che comportano costi per la comunità, è efficace a patto che esistano alternative efficaci al trasporto individuale in termini di trasporto pubblico.
Confermare ed implementare il progetto per la mobilità cittadina tramite biciclette messe a disposizione gratuitamente dal Comune.

Incentivare i cittadini a tenere comportamenti meno dannosi per l'ecosistema riversando sugli utilizzatori del trasporto i costi esterni relativi. Tra i costi esterni del trasporto si possono individuare l’utilizzo del territorio per infrastrutture, il degrado delle aree adiacenti (inquinamento atmosferico e acustico), la difficoltà e/o pericolosità nell'attraversare le infrastrutture di grande scorrimento. Questi costi possono essere ribaltati sugli utilizzatori imponendo pedaggi per l'utilizzo delle infrastrutture stesse.

Sensibilizzare con idonea pubblicità, anche tramite internet, l’utenza riguardo le ordinanze che limitano l'orario di funzionamento degli impianti di riscaldamento.
Sensibilizzare con idonea pubblicità, anche tramite internet, l’utenza riguardo il vigente obbligo per i veicoli a motore del contrassegno denominato “bollino blu”, comprovante il rispetto dei limiti di emissione. Organizzare a tale proposito idonei controlli da parte della Polizia Municipale sul rispetto delle norme.

Azioni a medio/lungo termine:
Sostegno finanziario all'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili di origine non fossile e per gli interventi di coibentazione degli edifici o quelli che prevedono l'installazione di pannelli solari.
Bando per la rottamazione delle stufe a fuoco continuo, a legna, delle caldaie a gas non ad alta efficienza e di quelle a gasolio con conversione a gas.
Rinnovo del parco mezzi comunali, con mezzi che corrispondano almeno ai limiti di emissione Euro4.

Attuazione del programma di monitoraggio degli impianti termici comunali, che prevede la sostituzione o conversione di quelli alimentati a gasolio; conduzione e controllo di tutti gli impianti attraverso un sistema di telegestione che permette di ottimizzare temperature e orari di funzionamento attraverso centraline climatiche.
Promuovere il car-pooling all'interno degli uffici e delle piccole e medie aziende, ad iniziare da quelle pubbliche e sollecitare l'adozione di mobility manager anche all'interno delle piccole e medie aziende.

Sperimentare nuovi sistemi collettivi di trasporto come il taxi-collettivo e car-sharing (auto in multiproprietà).
Potenziare ed estendere la rete delle piste ciclabili e le zone a traffico moderato, (quelle con limite di velocità a 30 km/h) e creare percorsi protetti e controllati scuola-casa per i bambini.
Disincentivare l'uso dell'automobile rinunciando alla costruzione di nuovi parcheggi dentro al centro storico, a meno che non siano ad esclusivo servizio dei residenti.

Attivazione di campagne di informazione anche con il coinvolgimento delle scuole, sull'origine degli inquinanti e sui loro effetti ambientali e creare percorsi di educazione ambientale volti a promuovere la cultura della sostenibilità.
Incentivi ai cittadini che decidono di dotare di pannelli solari i propri edifici.

L’inquinamento della Fraschetta
La zona della Fraschetta, un’ampia zona di 90 mila mq. che si estendono da Tortona sino al confine con Alessandria comprendendo Lobbi, San Giuliano, Mandrogne, Cascina Grossa, Litta Parodi, Castelceriolo e Spinetta, è una delle più pericolose aree del nord Italia a causa del continuo inquinamento che la affligge, sia meteorologico che nel sottosuolo, causa di malattie non solo respiratorie, ma pure cardiovascolari e tumorali. Una bomba ecologica individuata da tempo dall’Asl (ci sono riferimenti di uno studio del 2004, ora aggiornato da nuovi dati allarmanti) ma che nessuno si prende carico di gestire o comunque preservare e i cittadini purtroppo, sono quelli che ne risentiranno e ne risentono maggiormente.

La zona è sottoposta a forti stress e la soglia critica massima imposta dalla legge relativamente alle polveri sottili (PM10 – PM2,5) viene superata quasi 150 volte durante l’anno, 143 volte in più del massimo consentito. Bloccare il traffico in questo caso serve a poco, quello che deve essere abbattuto sono gli scarichi delle lavorazioni, ma come fermare le fabbriche e l’economia? Non si può ovviamente, però è auspicabile che l’Asl controlli i livelli delle emissioni prendendo seri provvedimenti con chi eventualmente, vuole o fa volutamente il furbo.

E poi c’è la questione non ancora risolta del cromo esavalente. Il limite di legge ammesso di cromo esavalente (sostanza tossica e cancerogena), è di 5 microgrammi per litro (0,05 milligrammi), anche se in verità il limite per la salute è zero. Le analisi dei terreni di Spinetta Marengo nella zona del vecchio zuccherificio risalenti al 2007 ed effettuate su incarico di ditte private per la costruzione di un ipermarket, hanno riscontrato una concentrazione di ben 288 microgrammi!

DEPURAZIONE
ACQUA:
• Determinare da quali inquinanti è contaminata.
• Studio per la comprensione del percorso che ha portato alla contaminazione e determinare un possibile metodo efficace e sostenibile per eliminare o ridurre drasticamente il fattore inquinante.
• Trattamenti di purificazione, se necessari (es. bacini).
TERRENO:
• Determinare da quali inquinanti è contaminato.
• Studio per la comprensione del percorso che ha portato alla contaminazione e determinare un possibile metodo efficace e sostenibile per eliminare o ridurre drasticamente il fattore inquinante.
• Trattamenti di purificazione.
ARIA:
• Programma per limitare le emissioni inquinanti.
• Incentivazione del Trasporto Pubblico garantendo mezzi pubblici a basso impatto ambientale.
Ricerca della Facoltà di Biologia sulla possibilità di sostituzione di pesticidi resistenti nell’ambiente e non selettivi con altri efficaci, selettivi , non persistenti per evitare il bioaccumulo. Progettazione di impianti per la produzione e incentivazioni all’agricoltura che li utilizza.

RICERCA E PRODUZIONE DI TECNOLOGIE DI DEPURAZIONE

- ARIA
- ACQUA
- SUOLO

Realizzazione:

• lavoro di ricerca ---> facoltà di scienze ambientali, biologia, chimica, fisica, ingegneria;
• finanziamento progetto ---> reperimento fondi privati o Comunitari (facoltà di scienze politiche ad indirizzo comunitario o dipartimento per l'economia e l'impresa);
• produzione tecnologie ---> creazione di posti di lavoro;
• sviluppo dei servizi;
• utilizzo delle tecnologie per la bonifica dell'ambiente;
• vendita tecnologie prodotte;
• protezione salute dei cittadini e qualità ambiente.

CHIMICA VERDE / SOSTENIBILE

Ricerca e produzione:

• Sostituti solventi organici.
• Sostituti ritardanti di fiamma.
• Biocombustibili.
• Sostituti pesticidi e concimi.
• Bioplastiche (biodegradabili).


Realizzazione:

• lavoro di ricerca ---> facoltà di chimica e scienze ambientali;
• attuazione del progetto ---> reperimento fondi (facoltà di scienze politiche ed economia e commercio);
• produzione di nuovi prodotti chimici a impatto ambientale zero;
• creazione di posti di lavoro;
• sviluppo dei servizi;
• riduzione degli agenti inquinanti;
• protezione della salute dei cittadini e qualità ambientale.


LA SALUTE DEL CITTADINO PASSA ATTRAVERSO L’ACQUA
Il cittadino è stato più volte invitato a consumare l'acqua della rete idrica. Le motivazioni addotte sono incontestabili:
• basso costo;
• purezza microbiologica;
• purezza chimica;
• rispetto degli standard qualitativi imposti dal Ministero della Salute;
• controlli continui.
Nonostante tutte queste rassicurazioni la vendita delle acque minerali rileva un costante aumento. Cerchiamo di capire quali sono le motivazioni di tale fenomeno. In riferimento alla nostra Città tra le motivazioni addotte dal Cittadino le più frequenti sono:
• eccessiva durezza dell'acqua;
• eccessivo odore di cloro;
• sospetti sulla qualità dei controlli;
• sospetti sull'integrità delle condutture di distribuzione;
• sospetti sulla qualità delle condutture.
A tal proposito il Comune di Alessandria potrebbe disporre l'istallazione in ogni rione e sobborgo di sistemi di depurazione che attingendo alla rete idrica permettano l'eliminazione di quelle sostanze che durante il percorso acquedotto-rubinetto possono aver contaminato l'acqua minando le sue qualità chimiche, microbiologiche ed organolettiche. A questi sistemi di depurazione il cittadino può attingervi direttamente portandosi a casa l'acqua da bere e da cucinare.
Gli evidenti vantaggi sono i seguenti:
• salute dei cittadini;
• qualità e gradevolezza dell'acqua;
• evidente risparmio per i cittadini;
• diminuzione del volume dei rifiuti dovuta alle bottiglie di plastica.


SICUREZZA IDROGEOLOGICA

Un altro punto di capitale importanza è la messa in sicurezza della città dal punto di vista idrogeologico. Il disastro dell’alluvione del ’94 è un triste ricordo sempre presente nella memoria degli alessandrini. I recenti episodi degli allagamenti provocati dal fiume Tanaro nel marzo 2011 e nel mese di novembre l’esondazione del fiume Bormida, con l’allagamento del centro commerciale Panorama e del complesso abitativo Alessandria 2000, ci rammentano, qualora ve ne fosse bisogno, che il rischio idrogeologico è, tra i rischi naturali, il più ricorrente e capillarmente diffuso su tutto il territorio comunale.

Appena arriva la pioggia, l’acqua comincia a salire. In molte zone del territorio comunale quelli che fino a pochi anni fa erano innocui fiumi, piccoli torrenti e rigagnoli senza pretese, in grado si di ingrossarsi fino ad allagare qualche campo, ma senza gravi conseguenze per le cose e per le persone, oggi sono cambiati. L’incuria, l’assenza di manutenzione e la mancanza di seri interventi strutturali, fanno si che questi corsi d’acqua esondino pericolosamente, aggredendo case, campi e strade, diventando un’onda che distrugge tutto quello che incontra.

Se poi si presentano eventi pluviali più intensi e duraturi si possono riproporre situazioni pericolosamente simili a quella della tragica alluvione del ’94. Anche nel marzo 2011, come nel ‘94 il Tanaro è fuoriuscito già a monte del ponte della Ferrovia a comprova dell’inutilità dell’abbattimento del ponte Cittadella.

Infatti la delibera dell’Autorità di Bacino del Po n° 18 del 24-04-2001, ha stabilito il Piano di assetto idrogeologico per la Val Padana, fissando la portata massima di acqua che ciascun affluente potrà riversare nel Po in caso di piena. Questi dati hanno previsto che la portata massima d’acqua scaricabile a Pieve del Cairo dal Tanaro nel Po debba essere di 4000 mc-sec e, contando che la portata del suo maggior affluente, la Bormida, non deve superare i 1000-1100 mc-sec, ad Alessandria non debbono transitare oltre 3000 mc-sec di acqua in caso di piena. Nell’alluvione del ‘94 la portata del fiume fu di 4600 mc-sec ! Una simile portata non è stata considerata nemmeno nella costruzione dei muraglioni di contenimento costruiti dopo l’alluvione e brevettati per sostenere un passaggio dapprima di 3600 mc-sec, poi ricalcolato a 3800 mc-sec.
Questo sta a significare, con un semplice calcolo matematico, che con il ponte Meier o con il vecchio ponte Cittadella che è stato abbattuto, in caso di piena, la città sarebbe in egual modo inondata nonostante i molti quattrini spesi per gli interventi di messa in sicurezza della città e quelli che saranno da spendere per il faraonico progetto del ponte dell'architetto americano Richard Meier.

Le esondazioni e relativi danni possono essere evitati solo con appropriati interventi dal punto di vista idraulico, strutturale e manutentivo. Ma purtroppo non è questo il caso del fiume Tanaro nella zona di Alessandria dove gli argini denunciano frequentissimi cedimenti e i canali e rii secondari hanno dimostrato di non essere correttamente incanalati. Gli interventi realizzati con i fondi erogati a seguito dell’alluvione del 1994 si sono mostrati inefficaci per via delle scelte che sono state operate.

La sicurezza della città deve essere garantita con un complesso ed articolato intervento di riequilibrio dell’eco sistema territoriale, che deve prevedere la riduzione delle portata dei fiumi a monte degli stessi. A nulla serve l’innalzamento degli argini come i recenti episodi hanno dimostrato. La riduzione della portata dell’acqua fluviale può essere ottenuta solo mediante la costruzione di aree di esondazione e di casse di laminazione, restituendo ai fiumi quelle aree che l’edificazione e la speculazione edilizia ha loro sottratto.

Inoltre è assolutamente prioritario e fondamentale dare maggiore efficacia ai vincoli che vietano di costruire nelle aree golenali esposte al pericolo, programmare e realizzare gli abbattimenti dei fabbricati abusivi, delocalizzare dove possibile le strutture a rischio di inondazione.
Certo si tratta di interventi che hanno costi finanziari elevati, ma che sono comunque inferiori ai danni che ogni anno la nostra comunità subisce a fronte del verificarsi delle alluvioni.

Ci impegneremo pertanto (richiedendo la collaborazione e il coinvolgimento delle Autorità provinciali e regionali, dell’Autorità di bacino, dell’Aipo, del Ministero dei lavori pubblici) ad affrontare seriamente il problema dell’assetto idrogeologico del territorio comunale e di ottenere gli stanziamenti necessari per le opere di sistemazione idrogeologica del medesimo, come previsto dal Pai (Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico), in modo da frenare la portata dell’acqua che scende a valle in caso di precipitazioni particolarmente intense, iniziando dalle casse di espansione che, decapitando la massima piena, impediscono di fatto ai fiumi di esondare in città.


SICUREZZA DEL CITTADINO VERSO LA CRIMINALITÀ

Su questo argomento tutte le proposte elettorali dei vari schieramenti, scivolano sull’eccesivo buonismo da una parte, oppure sull’eccessiva demagogia dall’altra.
Sappiamo tutti che la carenza di leggi che rendono la pena certa e in tempi ragionevolmente brevi, la selva di leggi e leggine che garantiscono impunità e tempi rapidi di prescrizione, hanno trasformato il nostro paese Italia, in un porto sicuro per chi vuole infrangere le leggi.
Un Sindaco purtroppo ha poche e inadeguate risorse e poteri per tutelare i propri cittadini, perciò consideriamo quelli maggiormente utilizzabili:

Partecipazione ai comitati A.N.C.I (Associazione nazionale comuni Italia)
In queste assise si riuniscono i Sindaci di tutta Italia e quello è, secondo noi, una possibilità di avanzare richieste al governo centrale di Roma e ai suoi Ministri, di maggiori leggi a tutela dei cittadini e di maggiori poteri per il Sindaco che amministra la città.

Comitato provinciale sull’ordine e la sicurezza
In quest’assise il Sindaco partecipa con gli altri interlocutori interessati per materia, quali il Prefetto ed i rappresentanti delle forze dell’ordine. In quella sede si esaminano le problematiche legate al territorio relative alla sicurezza. Il Sindaco può avanzare richieste di tutela dei cittadini e di controllo del territorio, con un piano coordinato tra tutte le forze dell’ordine.

Ordinanze
Con questo tipo d’intervento un Sindaco può emanare divieti e obblighi che possono rendere più sicura la vita del cittadino.

Polizia municipale
Risponde direttamente al Sindaco, secondo le norme che regolano le forze dell’ordine. Su questo versante il Sindaco deve utilizzare le risorse umane appartenenti al corpo, per il pattugliamento del territori, le indagini investigative allo scopo di prevenire l’insediamento e il proliferare della clandestinità, spesso base per atti contro la proprietà e l’incolumità del cittadino.

Sistemi di video-sorveglianza
L’uso delle telecamere anche se non ha, in moltissimi casi, un’efficacia deterrente, ha però una grande valenza nella fase investigativa, pertanto bisogna usare questo strumento per il controllo del territorio.
Per questi motivi non vogliamo stilare un fantasioso programma demagogico, ma impegnarci ad utilizzare tutte le risorse disponibili per un serio e continuo controllo del territorio e dei fenomeni di clandestinità.
La sicurezza è un dovere e un diritto di tutti i cittadini.


Gli altri punti del nostro programma a questo link: http://www.perlanostracitta.it


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