Dobbiamo all’Associazione Donne di Alessandria (A.D.A.) e alla Fondazione CrAl, se la settimana scorsa, l’architetto Gianni Cellè, ha potuto realizzare e presentare una interessante pubblicazione sui primi insediamenti umani nella Pianura alessandrina.
Il titolo della pubblicazione è “Valentinum”, ed è già sul titolo che l’autore si sofferma citando il fatto che “Plino” ricorda fra i principali centri della IX regio “Forum Fulvi quod Valentinum dicitur”, con ciò sottolineando come l’esatta identificazione sia piuttosto controversa perché vi è chi ritiene che il Foro sia Valenza e chi invece localizza l’antica città romana con l’odierna Villa del Foro.
Nella sua ricerca, Cellè, fra le numerose notizie e curiosità riguardanti il nostro territorio, rileva come dopo l’antichissimo sito di Rovereto, si ritenne necessario  un solido ponte sul Tanaro per raggiungere il “castrum” di Borgoglio ma l’unica testimonianza in merito fu la scoperta di una testina in marmo di epoca romana.
Alla presentazione, avvenuta all’interno del Centro Parrocchiale “Antonio Demartini” di via Pacinotti, hanno presenziato, oltre alla presidente A.D.A. Luciana Pampuro, e Manuela Ulandi, anche gli architetti Luigi Visconti, e Gianni Ghè.
Al termine dell’affollata presentazione fatta dall’autore, che si è rivelata peraltro una interessante lezione di storia, abbiamo chiesto a Cellè perché una ricerca sui primi insediamenti umani nella pianura alessandrina?
 ”Intanto il discorso è partito da lontano e la finalità era quella di proporre alle scuole la conoscenza della storia locale, ma partiva anche da un altro punto, ossia, capire l’origine, la forma e la funzione delle città, vale a dire, come nascono, come crescono, il perché degli antichi tracciati, la formazione dei villaggi  e poi delle città.
Ecco – prosegue Cellè – questa ricerca riguarda appunto le strade romane, che poi sono state le prime vie di comunicazione che sono sorte nel territoio alessandrino. Tra le più famose, la Postumia, l’Emilia Scauri, e la Fulvia. Poi naturalmente il discorso si allarga sull’urbanizzazione del territorio dal punto di vista agrario per rifornire gli eserciti e le legioni che passavano dai nostri territori alla conquista delle Gallie. Quindi la coltivzione dei terreni e una pianificazione del territorio attraverso coltivazioni il cui scopo era appunto quello di rifornire gli eserciti romani che passavano da queste zone”.
Considerando il successo riservato a questa prima pubblicazione ha in mente nuovi progetti futuri?
“I progetti futuri riguardano l’intenzione di dare più visibilità alle donne alessandrine con la nuova sede A.D.A. che sta sorgendo a Spinetta Marengo e fare altre manifestazioni di questo tipo, per cui in primavera ci sarà l’inaugurazione della nuova sede per cui pensiamo, ed è questo il progetto, di valorizzare le donne alessandrine più famose come, ad esempio, Virginia Marini, insomma personaggi femminili rimasti famosi e noti nel tempo.  In proposito c’è una bella pubblicazione di Amilcare Bossola che è apparsa sulla rivista di storia, arte e archeologia del 1903 in cui parla proprio di queste famose donne alessandrine citando anche le difese dei bastioni, insomma – conclude Cellè – dei gruppi di donne invece, quasi mai, anzi, diciamo pure mai perché, in genere, si parla di figure leggendarie, cavalieri o uomini d’armi ma di donne mai”.
Piero Archenti
immagini su: http://icittadiniprimaditutto.wordpress ... di-romani/