"Non vogliamo mica la luna... E' l'Europa che ce lo chiede. Questo è il titolo ironico ma significativo del Torino Pride 2012. Per dire che dobbiamo seguire le indicazioni europee non solo sui temi finanziari e sul 'lacrime e sangue', ma anche sui diritti civili, prendendo atto delle numerose sentenze (Cassazione, Corte Costituzionale, Parlamento Europeo e varie Carte dei Diritti) in favore dei diritti delle persone LGBTQ (dalle unioni civili, alla procreazione assistita, alla leggi contro l'omofobia e sul cambio di genere: la mancanza di quest'ultima è un vero e proprio sopruso psicologico ai danni delle persone transessuali). Il significato del Pride riguarda anche, da sempre, la visibilità. Sfilare con la propria faccia e il proprio corpo per dire che ci siamo, che viviamo una normalità un po' diversa, come tutti, che vivere senza nascondersi fa bene alla salute psicologica e al benessere sociale. Al contrario di quello che pensa Cassano. E per dire che sbaglia anche Gianni Rivera, quando afferma che non è necessario per un gay 'dirlo in giro'. Caro Gianni, diciamo ai bambini che non si vendono le partite, non ci si dopa e se lo facciamo ci dobbiamo vergognare. E diciamo loro, anche, che non dobbiamo nascondere né quello che siamo né quello che amiamo''.
CORRADO PARISE - ASSOCIAZIONE NUVOLE
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