“Vado in verticale alla città” VIA DANTE
Via Dante mi ha sempre colpito l’immaginazione. Percorrerla mi riporta al buon umore. Energizza la mia personalità…
Perché è una bella via; strada è un’accezione che uso maliziosamente per altri tipi di percorsi, quelli di periferia, bui e mal frequentati.
C’è un bar a metà esatta: Bar Roma. Letto al contrario “amor”. Da pochi mesi è chiuso. Mi spiace.
I baristi hanno sempre meritato la mia simpatia. E ora chi verrà dopo? Ansia!
Stanotte ho sognato che si era insediata una panetteria. Malinconia “a mille”… le ultime professionali facce erano di amici. Il terzo viso noto del trio di soci è un mio amico che per sua fortuna è ancora socio del “Parking bar” , un chiosco davanti all’Ospedale Civile. Là so che posso trovarlo. Sapere che ancora domani posso allungare la mia mano e riprovare sensazioni positive, accoglienti, mi tranquillizza.
Mentre sto scrivendo queste stupide frasi mi accorgo che non ho mai associato “Via Dante” a Dante Alighieri. Se è quel “Dante”, pedante ricordo delle Scuole Superiori, non so. Mi informerò. Per me Via Dante è Via Dante. -Full stop!-
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