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Iscritto il: 07/11/2011, 4:18 Messaggi: 25
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CULTURA
La cultura è un bene primario per la qualità della vita di tutti i cittadini che l’Amministrazione comunale deve tutelare e sviluppare. Nella cultura risiede la formazione dello spirito critico individuale, che fa si che l’individuo si relazioni con il patrimonio culturale collettivo, sia esso quello di appartenenza ma anche quello diverso dalle proprie radici. Valorizzare le tante esperienze giovanili e amatoriali deve essere un punto di orgoglio di un Amministrazione attenta al territorio e ai propri Cittadini.
E’ necessaria una programmazione che nasca dal confronto di idee. Saranno ben accolti suggerimenti e stimoli diversi che possono derivare dal contributo di esperti e studiosi o da idee e da proposte dei Cittadini.
L’Amministrazione comunale dovrà prevedere una quota crescente di finanziamenti annuali finalizzata alle attività istruttive, contribuendo così anche al miglioramento delle attività didattiche e alla crescita culturale della società cittadina.
La cultura deve essere intesa come un bene comune, non privatizzabile, come l'acqua, ma soprattutto un diritto fondamentale, come la salute. A tutti va garantito l'accesso alla produzione e alla fruizione della cultura.
Si va sempre più diffondendo la politica dei grandi eventi, che non cambia nulla nella vita delle persone, nella loro possibilità di accedere alla cultura. Anzi si è andato sempre più restringendo il numero di coloro che della cultura possono fruire. Le politiche dei grandi eventi possono restituire molto in immagine per il Comune che li promuove e forse anche dal punto di vista economico per i commercianti, ma in nessun modo influiscono sulla vita vera della città, sulle persone, sulle comunità, sulle tante periferie.
Auspichiamo quindi la possibilità di portare la cultura in ogni quartiere, nel rispetto dei tempi di vita e delle possibilità economiche di ognuno. La politica culturale del Comune deve concentrarsi non solo sul centro storico, già ricco economicamente e culturalmente, ma anche sulle periferie costruendo o potenziando, sale di registrazione per la musica, di sperimentazione teatrale, case delle culture.
Proponiamo pertanto:
• di creare una pianificazione culturale triennale stabilendo le linee guida della politica culturale della Città. Le varie realtà (organizzazioni, fondazioni, artisti) che operano sul territorio hanno bisogno di orientare la loro attività e le loro progettualità;
• di progettare un piano di investimenti infrastrutturali per la cultura, stabilendo una percentuale degli spazi da assegnare tramite bando a progetti culturali. Fare altresì investimenti di tipo immateriale sulla competitività delle realtà culturali che operano sul territorio (corsi di formazione, consulenze, incentivazioni all'imprenditorialità). Questo aiuterebbe artisti e operatori a strutturarsi sul territorio, a non dipendere totalmente da finanziamenti comunali o pubblici, ma a trovare modi innovativi di esistere e creare.
• incentivi ai privati (imprese, aziende, persone fisiche) che sostengono progetti culturali di organizzazioni private. Attualmente i meccanismi di incentivi fiscali nazionali sono complessi e così macchinosi che nessun privato è incentivato a sostenere la cultura e gli operatori culturali non sono a conoscenza delle leggi in base alle quali le erogazioni che ricevono sono detraibili dalle tasse;
• trasparenza e rigore nelle nomine negli enti culturali, con bandi pubblici basati su curricula, professionalità e competenza;
• promozione e sostegno di tutte le forme di associazionismo realmente legate al territorio;
• la costruzione di momenti e luoghi permanenti di confronto, elaborazione e verifica con l'associazionismo e le forze sociali e culturali presenti sul territorio;
• politiche economiche per consentire ai giovani e a chi ha basso reddito di poter accedere alla cultura, prevedendo prezzi più economici per cinema, teatri, concerti, libri, mostre ;
• favorire la creazione di gruppi di giovani a cui affidare l’animazione dei vari quartieri della Città anche attraverso la valorizzazione di beni culturali, come musei od altro, permettendone l’utilizzazione anche per feste o cerimonie. Spazi destinati alle occasioni di incontro dei giovani, al chiuso ed attrezzati per assecondare il bisogno di aggregazione, dove ritrovarsi, leggere, giocare, “navigare”, fare sport;
• costituzione di vere e proprie "case delle culture" in tutti i quartieri della Città concepite come luoghi di incontro, partecipazione, produzione, sperimentazione, confronto, formazione e fruizione culturale.
• collaborare con i Comuni vicini per iniziative culturali in comune.
PROGETTO GIOVANI
Il Progetto Giovani è uno spazio dove i ragazzi possono incontrarsi per partecipare a laboratori di teatro, di giocoleria, per organizzare feste, per ascoltare musica, guardare film, ma anche uno spazio dove potersi raccontare, fare confidenze, imparare a confrontarsi sui temi che li riguardano da vicino ecc.
E’ un luogo che prevede la presenza di educatori per facilitare le relazioni e l’elaborazione delle idee nel gruppo, per informare ed accompagnare i giovani nei percorsi di maggior consapevolezza delle opportunità che il territorio offre, nelle diverse forme di fruizione.
Può diventare una struttura polivalente nella quale sono presenti una sala di registrazione musicale, una sala attrezzata per corsi di teatro, danza, proiezioni di film. Gli spazi sono inoltre utilizzati per diverse attività rivolte ai ragazzi disabili dal Gli spazi posso essere utilizzati anche da compagnie teatrali e/o culturali per corsi, prove di spettacoli, iniziative per ragazzi.
Il Progetto Giovani si pone come punto di incontro dei ragazzi e delle ragazze, come luogo di riferimento e di aggregazione, come luogo in cui elaborare e condividere idee, progetti, sogni, sentimenti; in cui coltivare amicizie tra i pari e rapporti costruttivi con gli adulti. Questi ultimi sono rappresentati soprattutto da educatori che sono presenti come facilitatori delle relazioni nei gruppi e tra i gruppi; come accompagnatori nei percorsi di rielaborazione di idee in progetti e di progetti in azioni concrete che riportano i ragazzi e le ragazze nel territorio con una prospettiva di maggior consapevolezza e significati . L’obiettivo del progetto è di porsi come un luogo dove i giovani possono incontrarsi, trovare degli stimoli per sperimentarsi, attraverso il dialogo, le attività e i momenti di festa.
Progetto Giovani (dai 12 anni in su):
• Adozione della Carta europea dei giovani
• Carta dei servizi per i giovani (offerta dei servizi)
• Centro di aggregazione con sportello giovani e sportello genitori (tante scuole lo stanno facendo)
I giovani e i loro bisogni:
• Mappatura dei bisogni tramite sportello giovani e/o animatore di strada
• Mappatura dei ragazzi disabili e delle loro particolari necessità
• Progetto “aiutiamoci” si coinvolgono adolescenti abili/disabili
• Progetto “adottiamoci” ovvero scambio ricreativo/culturale tra i giovani che frequentano il centro e gli anziani del territorio
• Consulta dei Giovani
• Centri estivi
• Corsi di formazione per animatori e volontari da un lato per favorire la competenza sui ragazzi da trattare e dell’altra incentivare i loro crediti formativi (se studenti)
• Raccordo con altre associazioni del territorio, scuole oratori, sert, carabinieri, polizia e stesura di un’offerta concreta ai giovani nata dall’accordo con tali enti ed associazioni
I giovani e la scuola:
• Scambi europei
• Gemellaggi scuole
• Progetto musica
• Educazione civica attiva con laboratori
• Protezione civile
• Progetto “strada ed educazione”
I giovani e lo sport:
• Collaborazione/sostegno a società che si occupano di sport (verificare sul territorio vari sport presenti: atletica, bici, nuoto pinnato, tamburello, tiro con l’arco, ecc.)
• Scambio sportivo-turistico con altre realtà
I giovani e le strutture:
• Mappatura delle strutture in essere e punti di aggregazione e riorganizzazione
• Rivalutazione aree sportive in essere presenti sul territorio non solo per l’organizzazione dei centri estivi ma anche per progetti ludico-ricreativi annuali.
PROGETTO ANZIANI
La popolazione anziana rappresenta una componente estesa ed in continua crescita della struttura demografica: questa tendenza è ormai in atto da più decenni e si accompagna, da un lato al progressivo abbattimento dell'indice di natalità che determina una modificazione della composizione strutturale della popolazione per classi di età, dall'altro lato all'allungamento della vita media che produce il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione.
Il contesto sociale odierno si caratterizza sempre di più per i meccanismi di divisione ed isolamento sociale, per la mancata comunicazione tra le generazioni e per l'isolamento delle persone che fuoriescono dai processi produttivi. Il passaggio delle esperienze tra generazioni ha perso i luoghi dove storicamente si esprimeva, determinando un impoverimento delle relazioni, la perdita del gusto dello stare insieme, con la conseguenza di un diffuso disagio sociale che sembra essere determinato in buona parte dai meccanismi dell'organizzazione sociale.
Nella nostra città si evidenziano alcune forme di auto-organizzazione da parte di gruppi di anziani, che in alcuni quartieri e, con modalità diversificate tra di loro, si incontrano e promuovono valide iniziative. In molti casi questi gruppi e le loro attività rimangono circoscritte al mondo della terza età, confermando la tendenza ad una separazione tra il mondo degli anziani e quello delle nuove generazioni.
Nell’ambito del pianeta anziani è necessario operare per garantire un sistema articolato di servizi sociali, integrati a più livelli, fondato sull'analisi dei bisogni, sulla pianificazione e programmazione dei servizi, sulla gestione integrata tra servizi pubblici, tra pubblico e privato, tra sociale e sanitario.
Pertanto diventa necessario:
• operare nella logica di approccio globale;
• favorire la permanenza dell'anziano nel proprio ambiente di vita;
• sostenere l'anziano nelle sue esigenze primarie e di vita di relazione;
• valorizzare le potenzialità e gli interessi dell'anziano, dopo l'uscita dal ciclo produttivo;
• garantire cura ed assistenza agli anziani non autosufficienti.
L'Amministrazione Comunale deve perseguire tali orientamenti attraverso i servizi nelle diverse aree di intervento sociale, culturale, sportivo e del tempo libero, predisponendo progetti innovativi per garantire una maggiore efficacia ed un incremento qualitativo nella disponibilità dei servizi ai residenti.
Si intende promuovere un progetto con azioni finalizzate in particolare a consolidare l'area della domiciliarità e la partecipazioni della popolazione anziana alla vita attiva del quartiere attraverso la realizzazione di “Centri di incontro e di aggregazione per la Terza età” in ogni quartiere. Valorizzare il senso di appartenenza di cui gli anziani sono fortemente portatori, favorendo la loro partecipazione alla vita sociale esterna alla propria famiglia. In tal senso il quartiere vuole essere inteso non solo come luogo di criticità e di problemi ma anche come contesto fertile, in grado di recuperare al suo interno le risorse umane per prendersi cura della comunità intera.
Pertanto tra le finalità del presente progetto risulta centrale il recupero del ruolo sociale dell'anziano, che viene quindi visto come RISORSA e come VALORE da ricollocare culturalmente e socialmente al centro e non ai margini dei processi sociali. Il metodo che si intende perseguire è quello di valorizzare l'autogestione e le forme della partecipazione sociale della terza età, storiche ma anche nuove ed inedite.
Ulteriore risorse per favorire la vita attiva e la partecipazione nei Centri di Incontro potrà essere costituita dalla messa in rete con le Università della Terza Età e con tutte le attività già promosse dalle strutture comunali a favore della terza età nelle diverse aree di intervento sociale, culturale, sportivo e del tempo libero.
Attraverso la realizzazione del presente Progetto ci si propone:
• la presenza di almeno un Centro in ogni quartiere della Città attraverso la creazione di nuovi luoghi d'incontro in zone dove mancano e mediante il potenziamento e il miglioramento dei Centri già esistenti; prima fase di mappatura.
• contrastare l'insorgere di situazioni di emarginazione e isolamento della popolazione anziana;
• creare momenti qualificati di aggregazione con il coinvolgimento degli anziani nelle molteplici attività sociali, culturali, sportive e del tempo libero;
• la promozione della partecipazione degli anziani alla vita di quartiere (ad. Es. nonni civici);
• l’incrocio di progetti per i giovani e per gli anziani
• la messa in rete dei Centri, che intendono essere coinvolti nel progetto in questione, attuata tramite la sottoscrizione di un apposito protocollo d'intesa.
PROGETTO DI SOLIDARIETÀ SOCIO-ASSISTENZIALE
Consideriamo i seguenti quesiti:
• Quali sono i bisogni della Cittadinanza in campo socio-assistenziale?
• Quali di questi possono essere soddisfatti dal Volontariato e quali no?
• Quali sono le modalità di comunicazione del bisogno tra cittadino e personale del Progetto?
• Quali sono le modalità di soddisfazione della richiesta?
L’idea:
• creazione di un punto di ascolto:
o diretto (sportello)
o telefonico
o informatico;
• primo livello di intervento: soddisfazione immediata del bisogno fornendo informazioni, chiarimenti, indicazioni;
• secondo livello di intervento:
o valutazione del bisogno
o soddisfazione del bisogno (a domicilio)
o non intervento
I bisogni socio-assistenziali:
• Informazione su:
o presidi, ambulatori, ospedali e distretti
o servizi ASL sul territorio
o associazioni di volontariato
o procedure o tecniche socio-assistenziali
• Richieste di intervento a domicilio (vd. tipologia utenza).
Gli Utenti:
• pazienti dimessi da strutture ospedaliere;
• pazienti con patologie croniche (diabete, sclerosi m., emiplegia, ecc.);
• pazienti oncologici a domicilio;
• anziani con difficoltà motorie;
• persone impossibilitate a uscire che necessitano di terapie.
Familiari di utenti:
• L’intervento:
o fornire le informazioni nell’immediato o dopo verifica e consultazione fonti
o recarsi a domicilio previa valutazione del bisogno al fine di selezionare il personale idoneo al tipo di intervento
• L’intervento a domicilio:
o insegnare al paziente o ai suoi familiari tecniche e procedure sulle quali gli stessi hanno perplessità o insicurezze (terapie insuliniche, anticoagulanti, cateterismo e stomie, tecniche di mobilizzazione, igiene personale in condizioni di allettamento)
o esecuzione di tecniche o procedure
• Finalità:
o sostegno assistenziale a cittadini di categorie a rischio come anziani o indigenti
o sostegno ai familiari che decidono di seguire a casa il loro Caro anziano o ammalato (prima o dopo l’affidamento a strutture ospedaliere o Hospice)
o favorire l’unione del nucleo familiare
o incentivare la domiciliazione di anziani ed ammalati tramite un’efficace educazione e formazione dei familiari su procedure e tecniche di assistenza
o limitare il senso di solitudine e di abbandono delle categorie a rischio
o portare un aiuto concreto e diretto al Cittadino che non sia solo l’intervento in emergenza
• Limiti e criticità:
o necessità di un consistente numero di operatori (volontari e non)
o necessità di preparazione del personale che riceve le richieste e che le valuti
o necessità di preparazione del personale che interviene a domicilio
o necessità di affrontare i costi
o efficace campagna informativa (giornali, presentazioni, depliants informativi,ecc)
La diminuzione dei finanziamenti alla Sanità ha causato un accorciamento dei tempi di ricovero ed una diminuzione dell’assistenza domiciliare con il risultato che il Cittadino si trova in situazioni di difficoltà nel gestire le problematiche dovute al trattamento domiciliare ed alla gestione di convalescenza o di patologie croniche proprie o di un familiare. Se si vuole favorire la gestione domestica delle patologie, favorendo l’unione dei nuclei familiari e riducendo l’eccessivo (e costoso) ricorso alle strutture sanitarie, è necessario fornire ai Cittadini gli strumenti informativi e socio-assistenziali utili a tale scopo.
L’idea è quella di creare un centralino che valuti e smisti le richieste in base alla tipologia, fornendo informazioni o inviando il personale più indicato per risolvere la problematica, attingendo all’associazione di volontariato più idonea al caso. È un centro di coordinamento delle attività socio-assistenziali soprattutto di natura volontaria ove non si possa attingere alle strutture preposte.
Solo chi si è trovato nella condizione di assistere a casa un proprio familiare colpito da una grave malattia può comprendere quali siano le piccole e grandi difficoltà che ne derivano. Ma altrettanto grande è la gioia e la serenità d’animo che deriva dall’aver permesso al proprio caro di trascorrere i suoi ultimi sprazzi di vita nel proprio ambiente familiare, circondato dall’affetto e dalle proprie cose, scegliendo quando mangiare, dormire, lavarsi o vestirsi.
La disabilità
Un’attenzione particolare deve essere necessariamente rivolta alle persone diversamente abili.
La persona disabile è ovviamente una persona, ma quante volte se ne tiene realmente conto?
E’ necessario maturare la capacità di pensare il soggetto disabile come persona, saper metter in primo piano il suo destino, prevedendo non solo il recupero ma anche la crescita.
Siamo consapevoli che il bambino diventerà adulto, che la famiglia invecchierà e il nostro è un progetto esistenziale senza risparmio di tempo, di analisi, di creatività, di impegno personale.
Pertanto, non solo dobbiamo pensare la città a misura di disabile (e questa dovrà per forza essere una priorità) con autobus dotati di pedana , con la ristrutturazione delle pavimentazioni dei marciapiedi e delle piste ciclabili, ma prevedere concretamente la costituzione di una struttura con un progetto educativo che, valutando la necessità di aperture sociali, tenga conto delle esigenze di indipendenza della singola persona.
Il nostro obiettivo è la massima cura della dignità della persona per una vera integrazione.
ASILI NIDO
L’asilo nido è un servizio di interesse pubblico che ha la funzione di favorire il pieno sviluppo della personalità del bambino, nel quadro di una politica socio-educativa, operando nel rispetto del primario dovere e diritto dei genitori di istruire ed educare i propri figli (art. 30 comma 1 Costituzione).
Gli obiettivi fondamentali dovranno essere:
• offrire un luogo di formazione e sviluppo della personalità del bambino (socializzazione, benessere psicofisico,sviluppo potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali);
• sostenere le famiglie nella cura dei figli e nelle scelte educative.
I criteri di priorità per l’ammissione all’asilo nido dovranno essere finalizzati alla valutazione del maggior bisogno sociale del bambino e della famiglia e, pertanto, dovranno prendere in esame la situazione complessiva del nucleo familiare (lavoro, composizione familiare,salute,situazione di disagio). Tali criteri di priorità dovranno essere, inoltre, periodicamente, verificati e aggiornati.
La priorità di accesso dovrà rispettare:
• bambino con disabilità;
• nucleo familiare in gravi difficoltà nello svolgimento dei suoi compiti di assistenza, cura ed educazione per assenza di una figura genitoriale, per decesso o infermità gravissima, ragazza madre minorenne o entrambi i genitori minorenni (al momento della nascita del bambino);
• sarà necessario, altresì, aumentare i punteggi per il lavoro annuo della madre e del padre, suddiviso in orario settimanale.
Sarebbe auspicabile ridurre l’orario giornaliero a 8.00-16.00 con la possibilità di anticipare l’ingresso alle ore 7.30 e posticiparlo fino alle 18.30 nel caso ne facciano richiesta un numero sufficiente di famiglie. In questo modo, si adeguano i costi mensili per la frequenza del Nido.
A questo proposito, è necessario semplificare e ridefinire i parametri degli scaglioni di reddito che determinano la retta mensile. Si potrà così anche prevedere di regolamentare l’assenza del bambino predisponendo una riduzione percentuale della retta da corrispondere.
Progetto “Arriva la cicogna – Nido in famiglia e Micronido” inteso come servizio socio educativo e ricreativo inserito in un contesto ambientale e sociale di tipo familiare rivolto ai bambini dai 0 a 3 anni. Tale servizio sarà capillare sul territorio.
Sarà avviato con un doppio bando (uno per i nidi in famiglia e uno per i micronidi) di Concorso triennale, così da favorire una continuità educativa.
Ogni famiglia ospiterà da un minimo di 4 ad un massimo di 10 bambini.
Attraverso tale progetto si incentiva, in maniera concreta, l’occupazione femminile.
EDILIZIA SCOLASTICA
In riferimento all’edilizia scolastica, il nostro obiettivo sarà quello di innalzarne il livello di qualità. Sarà,pertanto, necessario far emergere le problematiche sul territorio delle istituzioni scolastiche così da poter fronteggiare e prevenire le situazioni di rischio.
Apposite squadre tecniche saranno incaricate nell’effettuazione di sopralluoghi sugli edifici scolastici in modo da formulare liste di priorità.
Saranno, così, attivati gli interventi necessari per fronteggiare le situazioni di pericolo immediato, per abbattere le barriere architettoniche a favore di quei processi di integrazione che dovranno necessariamente passare attraverso gli spazi dell’educazione.
Per quel che attiene gli spazi, essi dovranno essere riferiti ai diversi momenti evolutivi dei bambini sia nel rispetto di una determinata funzione sia nel rispetto di una determinata attività.
Un’attenzione particolare riguarderà gli spazi esterni con una diversificazione dei livelli di terreno: spazi pavimentati coperti - spazi pavimentati non coperti per attività e percorsi all’aperto - area a prato.
Un’ulteriore investimento sarà effettuato per gli arredi che dovranno essere analizzati ed eventualmente sostituiti, ma richiamando, sempre, determinati criteri quali: funzionalità, sicurezza, facile accessibilità, igiene e pulizia.
Gli arredi dovranno avere specifici requisiti ergonomici e di sicurezza (UNI) perché essi (soprattutto sedie, brandine, ecc.), favorendo una corretta postura, possono evitare futuri danni muscolo scheletrici.
MENSA SCOLASTICA
Oggi la registrazione dei buoni pasto avviene attraverso un sistema di penna ottica che ha sostituito il vecchio cartaceo. Purtroppo con il passare dei mesi si sono riscontrate notevoli difficoltà con numerosi disagi per i genitori e per le istituzioni scolastiche.
Spesso le penne ottiche non funzionano e quindi non si ha un esatto riscontro dei bambini che si fermano a mangiare a scuola con conseguenti disagi a discapito sia dei lavoratori che degli utenti.
Alquanto valido potrebbe invece risultare il sistema dei badge personali, sistema riconosciuto molto valido.
Attraverso l’installazione di un terminale di lettura e l’assegnazione di un badge personale non solo si sollevano i collaboratori scolastici statali da un impegno gravoso ma il servizio risulta essere molto efficace in quanto il monitoraggio in tempo reale offre un vantaggio in termini di qualità sia agli operatori comunali che ai genitori i cui figli usufruiscono del servizio.
Per quel che concerne la qualità del pasto si auspica di tenere fermamente in considerazione le “Proposte operative per la ristorazione Scolastica” proposte dall’ Assessorato alla Tutela della salute e Sanità - Direzione Sanità Pubblica della Regione Piemonte (2007), attraverso specifici controlli sul territorio.
SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola dell’Infanzia, intesa come contesto educativo pienamente e legittimamente inserito nel sistema formativo di base, ha ormai acquisito una propria identità. Lo scopo sostanziale dell’intera progettualità pedagogica della scuola dell’Infanzia coincide con l’obiettivo di formare individui responsabili, consapevoli, capaci, seriamente e produttivamente impegnati ad inserirsi nel più vasto ambiente socio-culturale, sia esso inteso a livello locale, nazionale o internazionale.
La scuola stessa deve oggi essere ripensata alla luce del carattere complesso della società anche perché è quella che risente più di altre del carattere trasformativo dell’organizzazione sociale.
Essa, anche per questo, deve avere un carattere sempre più flessibile, che contribuisca a metterla in grado di dare risposte celeri ai sempre nuovi e pressanti bisogni sociali.
Attraverso una più attenta riorganizzazione delle scuole dell’Infanzia alessandrine, è possibile offrire quindi risposte migliori all’utenza.
Per quel che concerne l’occupazione del personale educativo, riteniamo che esso meriti di essere valorizzato ricercando tutta una serie di nuove gratificazioni ottenibili mediante il rinnovamento sistematico, ma equilibrato, del proprio agire educativo e didattico.
Un rinnovamento che, a sua volta, va puntualmente riferito alle esigenze, alle attese, alle risorse delle scuole del territorio, la quale deve rappresentare il vero e il più importante punto di riferimento rispetto a cui rapportare e commisurare le legittime aspirazioni al cambiamento.
Gli altri punti del nostro programma a questo link: http://www.perlanostracitta.it
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