Inizio a io a risponderti anche se in parte ne abbiamo già parlato, più che altro con la speranza che qualcun'altro voglia farsi avanti!
Anche io credo che Alessandria non sia per niente 'uniforme' come potrebbe sembrare a prima vista. Posso assicurare che io credevo ci fossero pochissimi gay. Poi però, se si vuole vedere, si riesce a capire che non è affatto così. Ma non si tratta di un fatto strettamente alessandrino: è così ovunque. Non sto parlando di cose inimmaginabili, sto semplicemente dicendo che chi si è convinto che i gay e le lesbiche siano due o tre, non conosce la realtà. Faccio un esempio solo che aiuterà tutti a comprendere di che si sta parlando. Secondo wikipedia Alessandria ha 95.000 abitanti. Sono andato a controllare ora il numero di iscritti alessandrini ad uno dei più grandi siti di incontri gay che esistano. Sono circa 500. E sto parlando solo di maschi gay e bisex. Anzi, sto parlando di quei maschi gay e bisex che si sono fidati ad iscriversi ad un sito come quello. Non sto considerando chi odia cercare relazioni on-line e preferisce una conoscenza più 'umana'. Non sto considerando tutte le donne gay e bisessuali. Non sto considerando tutte le persone che non hanno internet. Non sto considerando tutte quelle che non hanno bisogno di trovare l'amore perchè hanno già un partner. Quindi capite che si parla comunque di una fetta di popolazione. Sarebbe inutile parlare di dati, perchè non c'è nessun dato empirico che aiuti a stabilire quale sia la percentuale di persone lesbiche, gay e bisessuali. E' importante però capire che, certamente, molte persone sottostimano alla grande. Non si immaginano che il loro collega di lavoro, la loro amica del cuore, loro figlio, loro sorella, il loro panettiere di fiducia possono esserlo facilmente. Tanti, purtroppo, pensao a gay, lesbiche e bisessuali come a quelle 'rare eccezioni' che non possono toccare la nostra vita. Ma la realtà è che tutti noi, in media, conosciamo molti LGBT.
Inoltre, Ale, non stupirti del fatto che alcune di queste persone vivano una 'vita nascosta'. E' assolutamente vero. E la colpa è della società che condanna il sesso gay ma, ancora di più, condanna l'amore tra due persone dello stesso sesso. Io lo dico sempre che se nessuno avesse paura di mostrarsi per quello che è a quest'ora la società sarebbe molto più aperta. Ma non si può puntare il dito contro chi non trova il coraggio di vivere liberamente il proprio orientamento sessuale. Non dico che sia giusto farsi una seconda vita all'ombra della propria famiglia; dico che purtroppo a molti questa sembra l'unica possibilità. Ho accettato di essere gay da circa un anno e mezzo e non ti immagini quante proposte io abbia ricevuto già da parte di uomini sposati e con figli, nella vita quotidiana, sul web. Anche io sono rimasto sinceramente sconvolto dalla quantità. Non che non dovessi aspettarmelo, perchè come ho detto gli LGBT sono tanti, però trovarsi davanti quella realtà è ben diverso. E poi, il 'battuage'. Non ce n'è uno solo! Quello vicino all'università, se così vogliamo dire, è quello 'storico', frequentato già ampiamente negli anni '80 se non erro. Ma c'è anche una piazzola di sosta sull'autostrada; una stradina vicino all'Orba; una attività commerciale che offre 'cabine' a pagamento per il sesso. Alcuni di questi luoghi sono frequentati da gay e bisex, altri da coppie. E da quello che so, ci và gente di tutte le età.
Serebbe bello se tutti riuscissero a trovare il coraggio di non nascondersi più, potendo così cercare relazioni nella vita giornaliera, a lavoro, in università, tra il gruppo di amici invece che in un 'battuage'. Purtroppo, ancora troppa omofobia impedisce che ciò possa avvenire velocemente anche se come hai giustamente detto, Ale, le cose stanno cambiando. Solo ora che la società è riuscita ad aprirsi timidamente. Ad esempio, per me, vivere liberamente il mio orientamento in università, in famiglia e tra gli amici non è stato difficile. E vedendo me fare quel passo, altri amici mi hanno seguito. Può sembrare che non ci si metta impegno ma vi assicuro che è una valutazione superficiale, quella di chi crede di poterci dare dei 'codardi'. L'omofobia può pesare e tanto, altrimenti non ci sarebbero così tanti suicidi di ragazzi LGBT nel mondo. Per superare questa cosa la società deve collaborare. Quel bar di cui abbiamo parlato, avrebbe potuto essere un 'bunker' in cui gli LGBT avrebbero potuto rifugiarsi. Invece è un bar aperto. Un bar nel quale di giorno dei pensionati si fermano a prendere il caffè. Un bar nel quale, la sera, gruppi di amici, gay, etero, bisex, non importa, vanno per divertirsi. Non ci vanno tutti i gay, ci va chi vuole. E sa di poter trovare un luogo in cui una tenerezza viene vista come un gesto d'amore e non guardata con espressione sconvolta e sdegnata. Fino a poco tempo fa non sapevo della sua esistenza e quando l'ho scoperto sono rimasto positivamente colpito, perchè non mi aspettavo che il tessuto sociale alessandrino riuscisse ad integrare dentro sé quella realtà. Invece lo ha fatto e questo è fondamentale, perchè significa che ora Alessandria è pronta ad offrire ai suoi cittadini LGBT qualcosa di più del battuage vicino all'università e della piazzola di sosta sull'autostrada. Ma la parità ci sarà solo quando ogni ragazzo gay ed ogni ragazza lesbica potrà camminare mano nella mano lungo Corso Roma col fidanzato o la fidanzata, senza avere paura.
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