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MessaggioInviato: 15/07/2014, 11:00 
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Iscritto il: 09/05/2014, 17:39
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L’evoluzione di Monica Massone, da “39 Stelle Teatro” a “Quizzy Teatro”
by Pier Carlo Lava
Quizzy Teatro è una ditta individuale e un agenzia d’affari di produzione e organizzazione teatrale. Questa nuova realtà eredita e incrementa l’Attività di Monica Massone, attrice e organizzatrice teatrale alessandrina, fondatrice nel 2011 dell’associazione “39 Stelle Teatro”, per la quale ha prodotto, realizzato e organizzato molteplici spettacoli e laboratori. Dopo alcuni anni di lavoro sul territorio piemontese e non solo, Monica Massone ha accresciuto la sua esperienza ed oggi è pronta a iniziare una nuova avventura professionale e artistica, in qualità di ideatrice di Quizzy Teatro.
Quizzy nasce come una scommessa, in parte già vinta: la dimostrazione che è possibile lavorare e affermarsi professionalmente sul proprio territorio e, da questo, ampliare il proprio raggio di azione, sfruttando la trasversalità geografica e culturale del teatro. L’abbiamo incontrata per un intervista, queste le sue risposte alle nostre domande:
Qual è l’anima artistica di “Quizzy Teatro”? Inoltre so che organizzi e allestisci anche rassegne di teatro e di spettacolo dal vivo, ce ne vuoi parlare?*
“Quizzy Teatro” vuole dare corpo e voce al pensiero e al sentire della gente.
Abbiamo bisogno di esprimere e di essere, non di reprimere e avere.
E per quanto riguarda i laboratori teatrali?
Il Laboratorio di Teatro è il luogo per elezione di una riscoperta. Abbiamo necessita di imparare nuovamente a riconoscere il potenziale umano, sia fisico, che psichico, fare esperienza di un agire mosso da istinto e coscienza critica.
“Avere”, “fare”, “produrre”, “competere”, “vincere” sono azioni anestetizzanti la creatività e l’immaginazione, facoltà “pericolose” perché capaci di destabilizzare un sistema sociale, economico e finanziario tacitamente accettato come motore di ogni forma di progresso sociale.
Il laboratorio offre la possibilità di:
comunicare e condividere un pensiero, un sentimento, un punto di vista sul proprio quotidiano, sulla società, sul mondo, attraverso il corpo e la voce di un personaggio d’invenzione oppure ispirato alla letteratura tanto storica, quanto contemporanea
raccontare noi stessi, dare forma alla nostra interiorità tramite la creazione di un personaggio capace di trasmettere la parte più vera di noi e, allo stesso tempo, offrirci protezione e sicurezza da un’esposizione diretta
incontrare una moltitudine di tipologie umane e rispondere a un bisogno di conoscenza e comprensione di sé stessi e degli altri
liberare emozioni, pulsioni e istinti, per acquisire e potenziare la propria autostima e interpretare con credibilità e naturalezza personaggi, monologhi, dialoghi e partiture d’azioni fisiche.
Solitamente, un Laboratorio di Teatro da me condotto è così strutturato:
Training d’attore
Giochi di ascolto
Giochi di contatto
Giochi di fiducia
Lavoro sul personaggio ossia scoprirne, attraverso il nostro corpo, il fisico e, mediante la sua gestualità, individuarne personalità e carattere, coerenze e contraddittorietà, sogni e bisogni, aspettative e mancanze, scopi, volontà e conflitti
Improvvisazione: libera, strutturata e “a canovaccio”. Da circostanze e situazioni del nostro quotidiano a episodi della vita del personaggio
Scrittura drammaturgica di un monologo, di un dialogo o di una partitura d’azioni fisiche, ispirata alle improvvisazioni
Tecniche e pratiche d’immedesimazione e interpretazione (sia della tradizione e moderne, che contemporanee, di ricerca e sperimentazione)
Tecniche e pratiche d’allestimento: regia, direzione di scena, scenografia, macchinistica, costumistica, attrezzistica, logistica, illuminotecnica e audio
Chi preferisce lavorare fuori scena, ha occasione di mettere alla prova il proprio talento come regista, direttore di scena, scenografo, costumista o tecnico audio-luci dello spettacolo finale
SPETTACOLO FINALE, presso uno o più Teatri di Acqui Terme (AL) e dell’acquese, ideato, diretto e interpretato dal gruppo stesso di partecipanti
Ho preferito sintetizzare, per trasmettere con più ordine ed efficacia significato, pratiche e tecniche della mia proposta teatrale (e anche perché qualcuno dice che sono prolissa!).
In pratica, noi siamo i protagonisti. Non abbiamo bisogno di essere allievi di grandi nomi, ma, con serietà e qualità, contribuire a restituire al Teatro il suo senso originario: spazio e tempo di confronto e integrazione, specchio di una società basata su democrazia e libertà di cambiamento, riconsegna al popolo di un suo, inalienabile diritto: poter decidere e disporre, finalmente, di sé stesso.
Umiltà d’animo, grandezza di ideali, costanza dell’impegno. Credo possa essere questa una definizione capace di riassumere l’anima di “Quizzy Teatro”.
Il Teatro, questa consapevolezza teatrale, è la mia vita.
Fra le tue esperienze c’è anche la scrittura di articoli di critica teatrale sulla rivista “InScena” diretta da Nuccio Messina, ce ne vuoi parlare?
Nuccio Messina è stato ed è uno tra i più importanti e controversi impresari teatrali italiani, co-fondatore e co-direttore organizzativo del “Piccolo Teatro di Torino” (ora “Teatro Stabile di Torino”). Un uomo guerriero e di talento, quando, nel 1988, fu nominato Direttore del Teatro Greco di Siracusa ed ebbe la forza di denunciare irregolarità di bilancio dovute a connessioni tra la gestione precedente al suo ingresso e la mafia. Visse sotto scorta, e ancor più battagliero. E’ per me un esempio di tenacia e fermezza, competenza e innovatività, a lui devo molto, sin dai tempi degli studi, quando gli fu concessa la cattedra di “Organizzazione ed Economia dello Spettacolo” al Corso di Laurea in D. A. M. S. (Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo) dell’Università di Torino.
Mi scelse come sua collaboratrice all’organizzazione del Primo Convegno dei Teatri del Mediterraneo, realizzatosi a Torino, nel 2008, e, in quell’occasione, mi propose di scrivere alcuni articoli di critica teatrale. All’epoca vivevo a Roma (dove mi sarei diplomata attrice, presso l’”International Acting School”, Corso di Formazione Professionale indetto dalla Regione Lazio) e fui entusiasta di assistere (ammetto, a gratis!) a spettacoli di alta qualità, di ricerca in particolare, presso i più prestigiosi teatri della Capitale.
Scrivere di critica è un’opportunità per capire, più dettagliatamente, i propri errori o pregiudizi sull’arte teatrale, un modo per conoscere tecniche e stili poco o nulla praticati e perciò accrescere il proprio bagaglio di strumenti e nozioni.
Quali sono stati gli ultimi spettacoli portati in scena e quali quelli in programma?
Non vorrai mica sapere tutto in una sola volta! Abbiamo tempo!
Inizio col presentare uno spettacolo molto complesso, significativo e, al contempo, leggero e divertente: Cuore di piombo – Un sogno d’infanzia, per la regia e la drammaturgia di Tobia Rossi, autore del musical Come Erika e Omar diretto da Enzo Iacchetti, nonché mio amico e collaboratore “storico”.
La storia racconta di Daphne, una manager ingrigita e irrigidita dalla vita e dal lavoro, cinica e spietata, soprannominata appunto “Cuore di Piombo”, e di Massimiliano, giovane nevrotico e insicuro con la passione della danza che però fatica a trasformare in una professione. Entrambi si ritrovano, per le vacanze di Natale, ciascuno nella propria casa di famiglia e quindi nella propria cameretta di quando erano piccoli: rivedendo i giochi dell'infanzia, riprendono contatto con il loro 'io' bambino ed ecco che come per magia le due camerette si trasformano nello scenario in cui prende vita la favola del Soldatino. In questo mondo di sogno Daphne e Massimiliano si incontrano, si conoscono, si confidano i loro problemi, le loro paure, i loro desideri e insieme, complice la favola di Andersen e il bambino che è dentro ciascuno di loro, riusciranno ad affrontare le loro difficoltà apparentemente insormontabili.
In scena siamo io e Marco Trespioli, bravissimo interprete di musical, reduce dai successi di “Shrek”, per la regia di Claudio Insegno.
Cuore di Piombo è stato selezionato per comporre la Stagione Teatrale Estiva organizzata e promossa dal Comune di Alessandria e sarà allestito venerdì 1 agosto, in via Verona, n° 17, all’interno di una suggestiva cornice architettonica: il cortile dove trova sede l’Associazione Culturale “Lab 121”.
La collocazione ha una ragione, ma te ne parlerò con dovizia di particolari, a brevissimo, in una prossima intervista.
Sono in cantiere spettacoli e laboratori incentrati sul tema della guerra e della ricerca della pace, che cosa ci puoi dire in merito?
Debutterà sabato 13 febbraio 2015, alle ore 21, al Teatro “San Francesco” di via S. Francesco, n° 15, ad Alessandria, lo spettacolo Anime Perse - Quando l'Europa divorò sé stessa.
Farà parte de L’inutile strage, programma di manifestazioni organizzato e promosso dal Comune di Alessandria, dedicato al Centenario dallo scoppio della “Grande Guerra”.
Io voglio affermare la tesi seguente:
la Prima Guerra Mondiale segna la fine di un’epoca non molto dissimile, dal punto di vista politico-militare, dagli equilibri dominanti in Europa, dal periodo napoleonico a tutto il XIX secolo.
Una situazione logoratasi progressivamente e in condizioni “agonizzanti”, sulla quale premono forze sociali disgregatrici progressiste (movimenti di emancipazione popolare con caratteristiche di solidarietà internazionale) e spinte nazionaliste diffuse.
Nella ciclica e irreversibile evoluzione delle epoche storiche, esistono realtà sovrannazionali che, in anticipo, sono in grado di prevederne la fine e che quindi possono adoperarsi perché ciò avvenga, gettando contemporaneamente i semi per costruzione di una successiva società a loro più conveniente.
Il mio vuole essere un lavoro a livelli di complessità sovrapposti. Dalla storia de “Il milite ignoto” al discorso “a porte chiuse” del banchiere, passando attraverso la vicenda di una “crocerossina” e di un’operaia, di una “suffragetta” e di un esponente politico, di un Primo Ministro e di un Capo di Stato, di un Imperatore e di chi, invece, agì nell’ombra.
Voglio, altresì, rendere omaggio a uomini e donne “dimenticati”, attraverso la ricerca e l’adattamento teatrale di lettere e testimonianze dal fronte, come dalle campagne, dalle retrovie e dalle città, documenti storici che contribuirono a mostrare tutto l’orrore e la miseria di questa Guerra.
Per contrasto, riproduciamo testimonianze di discorsi, proclami e atti di congressi internazionali pronunciati da Capi di Stato, Imperatori, uomini politici di orientamenti contrapposti, con finalità ideologica non certamente disgiunta da interessi economici e finanziari premonitori di un nuovo mondo e di nuovi poteri.
Il conflitto racchiude una sintesi di passato e presente, creando i presupposti di una seconda “grande guerra” e aprendo scenari politico-territoriali non risolti e che ancora oggi sono oggetto di aspre e cruente contese: la questione medio-orientale e armena, in particolare l’irredentismo arabo attraverso l’operato e gli scritti di Lawrence d’Arabia, il fragile equilibrio dei popoli balcanici, la Rivoluzione d’Ottobre, la nascita del Primo Stato Socialista e il dissolversi del sogno dell’egemonia proletaria, l’incapacità di porre basi concrete tra le grandi e tradizionali Nazioni europee.
Affrontiamo anche tematiche quali: il ruolo di emancipazione assunto dalla donna durante la guerra, l’avvento di strumenti di distruzione di massa (l’aviazione e i bombardamenti) e l’uso di armi chimiche, le conseguenze sociali legati agli esiti delle ferite di guerra e dei traumi psichici.
Lo spettacolo è realizzato mediante l’impiego di video-scenografie, distorsioni sonore e musica elettronica.
Come vedi il futuro della cultura e del Teatro nella nostra città?
Piuttosto bene. Mi sembra esista deontologia e bontà di competizione tra le varie e numerose compagnie locali. L’offerta è di qualità mediamente alta, in alcuni casi Alessandria può vantare eccellenze, e non parlo in termini di popolarità mediatica ma di competenza, preparazione e ricerca scenica.
L’Amministrazione dimostra sensibilità e impegno a organizzare proposte di Stagione dove possano trovare spazio realtà altrimenti poco conosciute ma meritevoli di visibilità accanto a “Compagnie di giro” e realtà istituzionali.
In ultima analisi, sono fiduciosa!
Chi volesse contattarti, come può fare?
Con piacere rispondo al 348 4024894 e all’indirizzo info@quizzyteatro.it.
Il 1° Agosto saranno pubblici sito web, http://www.quizzyteatro.it, pagina FaceBook, Quizzy Teatro, e omonimo canale YouTube.
Inoltre, per i più comunicativi, è possibile stringere direttamente amicizia con me, su FB, Monica Selene Massone.
*N.B.: Al momento, sono solamente in progetto. Preferisco parlarne quando avrò firmato contratti.


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