PD. Cartello dei prezzi? Interrogazione parlamentare sul costo dei carburanti.
Ricevo da Cristina Bargero, neo eletta ma molto attiva in Parlamento e pubblico un interrogazione sul costo dei carburanti.
Pier Carlo Lava
Cristina Bargero
Roma, 2.04.2013 – Costo dei carburanti: un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico chiede aggiornamenti sulle notizie circolate sulla Stampa nazionale in questi giorni e sui meccanismi di sorveglianza sul settore da parte dell’Organo governativo. L’hanno presentata i deputati PD Gianluca Benamati, Cristina Bargero, Ezio Casati, Boccuzzi, Giacomo Portas, Stefania Covello e Simonetta Rubinato, i quali si sono rivolti al ministro Corrado Passera “per conoscere in dettaglio le modalità di verifica attuate dal Ministero nel settore e, ove quanto in premessa risponda al vero, cosa risulti al Ministero e cosa abbia in programma lo stesso Ministero per verificare ulteriormente lo stato della situazione a tutela di tutti i cittadini utenti”.
I Parlamentari PD fanno notare infatti che, a fronte di studi e verifiche che confermano come i prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia siano fra i più elevati in Europa, “il rapporto tra prezzi di mercato della materia prima e andamento dei costi alla pompa ha più volte sollecitato l’ipotesi di manovre speculative sui prezzi finali di tali prodotti.
“Su tali possibili manovre – proseguono i Deputati – indaga ora, a quanto si apprende dagli organi di stampa, anche la Procura di Varese, le cui risultanze indicherebbero come fondata l’ipotesi che alcune compagnie petrolifere abbiano messo in atto manovre speculative sul prezzo della benzina quasi a prefigurare la messa in atto di un vero e proprio «cartello» speculativo da parte di legali rappresentanti e componenti dei Cda e dirigenti delle compagnie petrolifere”.
Le indagini, infatti, sembrerebbero configurare i reati di turbativa del mercato e truffa, per il verificarsi di scambi di informazioni tra le varie compagnie e una reciproca cessione di quantitativi di carburanti l’una con l’altra: cosa che, secondo la Procura, dimostrerebbe una sorta di correlazione stretta tra soggetti in teoria concorrenti. I dati risulterebbero da rilevazioni e verifiche di lunga durata eseguite dalla Guardia di Finanza e investirebbero le principali sigle in commercio: Shell, Tamoil, Eni, Total, Erg, Esso, Kuwait Petroleum, Api.
“Non risultano precedenti in Italia – proseguono i Parlamentari – per un’ indagine giudiziaria che cerca di far piena luce sul meccanismo di formazione dei prezzi dei carburanti per autotrazione. Si tratta dunque di un procedimento di essenziale rilevanza, soprattutto alla luce di questa crisi, al quale il Ministero dello sviluppo economico è chiamato ad un ruolo centrale, avendo da febbraio 2011 in base alla vigente normativa il compito di espletare azioni di sorveglianza e controllo sui prezzi dei carburanti, pur nel doveroso rispetto delle prerogative autonome dei diversi poteri e corpi dello Stato”.
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